Società

“Bella bro, stiamo nel chill!”. Votiamo la parola giovanile dell’anno

di Massimo Arcangeli

Nel 2008 la casa editrice tedesca Langenscheidt ha ideato la Jugendwort des Jahres e nelle ultime tornate, sui vocaboli in lizza, il dibattito collettivo sulla voce da incoronare è stato accesissimo. Quest’anno il festival dell’italiano che dirigo, Parole in cammino, ha promosso a sua volta l’iniziativa La parola giovanile dell’anno. Il progetto, al quale hanno già aderito migliaia di studenti di tutta Italia, è stato realizzato in collaborazione con la Rete Nazionale dei Licei Classici (RNLC) ed è stato inizialmente sposato dall’Accademia della Crusca, dalla Società Dante Alighieri e dalla trasmissione Striscia la Notizia.

Lanciata ufficialmente al liceo Cutelli di Catania il 7 aprile scorso, e rilanciata quindi all’interno della cornice internazionale di stelle del Taormina Film Festival (10-14 giugno) e del Filming Italy Sardegna Festival (Cagliari e Forte Village, 19-22 giugno) e in altre manifestazioni, l’iniziativa vedrà nei prossimi mesi la partecipazione, in aggiunta ad altri soggetti collettivi (enti, aziende, istituzioni, ecc.), di personalità del mondo dell’imprenditoria, dell’università, della cultura, dello spettacolo.

Nella serata conclusiva del festival del cinema di Taormina a contendersi il premio per la parola giovanile dell’anno, per i giovani siciliani aderenti all’iniziativa, sono state chill e cringe, for the plot e brain rot, plot twist e amò, ad aggiudicarselo è stata chill. Nella serata conclusiva del festival del cinema di Forte Village cento studenti dell’Università di Cagliari, partner dell’evento, hanno indossato magliette con su riprodotte le dieci candidate da votare per la loro regione, a loro volta selezionate dai giovani sardi partecipanti: amo, aura, bobbare, bro (/fra), broski, chill, cringe, letsgoski, rimasto, slay. Anche in questo caso a imporsi, alla fine, è stata chill.

Chill è pure la candidata a reginetta del 2005 selezionata dalla Crusca (il presidente dell’accademia, Paolo D’Achille, ha optato invece per aura, che ha sentito usare dai suoi figli e da una sua nipote acquisita). «Abbiamo scelto chill come parola dei giovani del 2025», è il commento della redazione dell’accademia, «non perché sia la più recente ma proprio in virtù del suo consolidamento nell’uso e della sua rappresentatività generazionale. In un’epoca caratterizzata da velocità e iperattività, dove la società richiede di essere sempre “sul pezzo”, reattivi e produttivi, il linguaggio giovanile risponde con una parola che invita a rallentare, a godersi il momento, a prendersi spazi di autentico relax».

La scelta della Società Dante Alighieri è ricaduta su bro(/fra). «L’anno del Giubileo»”, questa la motivazione, «coincide con l’ottocentesimo anniversario del Cantico delle Creature, la prima opera poetica in volgare in cui spicchi il concetto di fratellanza. Tantissimi giovani interagiscono, e si riconoscono tra pari, ricorrendo a parole come bro o fra o ad altre forme gergali che fanno emergere un desiderio di uguaglianza e di riconoscimento capace di superare ogni differenza materiale. La Società Dante Alighieri, nell’aderire all’iniziativa per l’elezione della parola giovanile dell’anno, sceglie proprio le parole che i giovani hanno ereditato da san Francesco, patrono d’Italia, il quale considerava fratelli e sorelle tutte le entità dell’universo, animate e inanimate».

L’iniziativa, aperta a tutti ma indirizzata in particolare ai giovani e ai giovanissimi, vedrà via via individuate fino al 30 settembre, per le scuole delle altre ragioni italiane che si aggiungeranno alla Sicilia e alla Sardegna, le parole o le espressioni dell’uso giovanile, fra le tante in uso (nuove, curiose, interessanti), meritevoli di maggiore attenzione.

Il 1° ottobre 2025 sarà lanciato un contest in cui tutti gli studenti e le studentesse partecipanti, nella loro veste di componenti di una giuria popolare, potranno votare su un’apposita piattaforma la loro parola o espressione fra le più gettonate di tutte quelle fino a quel momento pervenute. Il contest avrà termine il 15 novembre. Una seconda giuria, composta di quindici membri (sette adulti, fra insegnanti, docenti universitari e dirigenti scolastici, e sette giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni) più un presidente (un giovane fra i 19 e i 21 anni), sarà incaricata, alla chiusura del contest, di eleggere la “parola giovane” regina del 2025 da premiare a Roma, nel corso di un evento che avrà luogo, il 1° dicembre 2025, presso il liceo Terenzio Mamiani.

Anche alcuni primi cittadini, in qualità di testimoni individuali, ci hanno già indicato la loro parola o espressione giovanile preferita. Di questo daremo però conto prossimamente, in un altro intervento su questo blog. Intanto ai lettori e alle lettrici del Fatto Quotidiano che hanno voglia di partecipare il compito di giocare con noi scegliendo (e commentare) la loro.