Scienza

L’asteroide 2008 DG5 “sfiora” la Terra il 5 giugno. E l’Europa si prepara alla sfida Apophis

Il prossimo 5 giugno, alle 23.55 ora italiana, il cielo ospiterà un incontro "ravvicinato", ma sicuro con un “oggetto potenzialmente pericoloso”

Nessun pericolo per la Terra, è la premessa ma per chi è appassionato di eventi spaziali segnaliamo che il prossimo 5 giugno, alle 23.55 ora italiana, il cielo ospiterà un incontro “ravvicinato”, ma sicuro con un “oggetto potenzialmente pericoloso”. Si tratta dell’asteroide (424482) 2008 DG5, che raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta pari a circa 3,5 milioni di chilometri, nove volte la distanza media della Luna. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming dal Virtual Telescope Project, grazie agli strumenti installati a Manciano (Grosseto), sotto uno dei cieli più bui d’Italia. Il commento sarà affidato all’astrofisico Gianluca Masi.

Classificato come “potenzialmente pericoloso” per le sue dimensioni stimate tra i 320 e i 700 metri e per l’orbita che lo porta entro i 7,5 milioni di chilometri dalla Terra, 2008 DG5 non rappresenta una minaccia concreta. La sua luminosità apparente raggiungerà il picco il 1° giugno, con una magnitudine di 13.7: ben visibile a telescopi amatoriali, sarà uno spettacolo astronomico raro, considerando che passaggi simili si verificano in media una volta l’anno.

La finestra osservativa più favorevole si estende dalla fine di maggio ai primi di giugno, con il massimo splendore proprio nei giorni del flyby. In quel periodo, l’asteroide attraverserà costellazioni note come Virgo, Bootes, Canes Venatici, Ursa Major e Draco, offrendo agli appassionati la possibilità di documentare fotograficamente il suo rapido passaggio tra le stelle.

Intanto, lo sguardo dell’Europa si spinge ancora più in là, verso un futuro incontro ben più ravvicinato. Nel 2028 partirà la missione spaziale Ramses, promossa dall’Agenzia spaziale europea (Esa), che punta a un rendez-vous con l’asteroide Apophis. Il corpo celeste, dal diametro di circa 350 metri, passerà il 13 aprile 2029 a soli 31.000 chilometri dalla Terra, ben all’interno dell’orbita dei satelliti geostazionari.

Il Politecnico di Milano parteciperà alla missione attraverso il Laboratorio DART (Deep-space Astrodynamics Research and Technology), guidato da Francesco Topputo e Fabio Ferrari. Il team sarà responsabile del progetto e dei sistemi di guida autonoma del CubeSat RCS-1, un satellite miniaturizzato che volerà a bordo della sonda principale e raccoglierà dati e immagini ravvicinate della superficie di Apophis. Non solo: il CubeSat sarà anche un banco di prova per avanzati algoritmi di navigazione autonoma, fondamentali per le future esplorazioni nello spazio profondo. La missione Ramses, il cui arrivo sull’asteroide è previsto entro febbraio 2029, avrà il compito di monitorare da vicino Apophis e verificare eventuali cambiamenti causati dalle forze gravitazionali terrestri durante il passaggio ravvicinato. Un’occasione unica, sia dal punto di vista scientifico sia tecnologico, per studiare dinamiche che potrebbero rivelarsi cruciali nella difesa planetaria.