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Urla “Palestina libera” e lancia molotov contro un corteo pro-Israele in Colorado: 6 feriti, l’Fbi indaga per “terrorismo”

L'aggressore, Mohamed Sabry Soliman, 45enne egiziano, è stato arrestato e accusato di "crimine d'odio". L'attacco è avvenuto durante la "Boulder Run for Their Lives", manifestazione settimanale per la liberazione degli ostaggi israeliani

Al grido di “Palestina libera!”, ha lanciato molotov e usato un lanciafiamme contro i partecipanti ad un corteo pro-Israele. È quanto ha fatto nelle scorse ore un uomo di 45 anni, identificato come Mohamed Sabry Soliman, di nazionalità egiziana, che ha attaccato i partecipanti a un corteo a sostegno degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza. Almeno sei persone, di età compresa tra i 67 e gli 88 anni, sono rimaste ferite e trasportate in ospedale: una di loro verserebbe in condizioni critiche a causa delle ustioni.

L’aggressore a Gaza è stato accusato di crimine d’odio a livello federale, scrive il New York Times. Gli investigatori federali hanno affermato che l’uomo, Mohamed Sabry Soliman, stava pianificando l’attacco da un anno e che, dopo il suo arresto, ha dichiarato agli inquirenti che voleva “uccidere tutti i sionisti e desiderava che fossero tutti morti”, secondo i documenti depositati in tribunale. L’uomo ha lanciato due molotov contro i manifestanti, ma aveva portato con sé almeno altri 14 ordigni incendiari al corteo.

“Il terribile attacco di ieri a Boulder, in Colorado, non sarà tollerato negli Stati Uniti d’America”, ha scritto Donald Trump su sulla sua piattaforma Truth accusando il suo predecessore di aver permesso al terrorista di entra in America. “È arrivato grazie alla ridicola politica di Joe Biden sulle frontiere aperte, che ha danneggiato così il nostro Paese. Deve andarsene in base alla politica di Trump”, ha accusato Trump.

L’attacco è avvenuto al Pearl Street Mall, una popolare area pedonale vicino all’Università del Colorado, durante la “Boulder Run for Their Lives”, un appuntamento settimanale organizzato dalla comunità ebraica della cittadina universitaria di Boulder e promosso dall’Anti-Defamation League per chiedere la liberazione degli ostaggi sequestrati da Hamas nell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023.

Secondo i testimoni, Soliman avrebbe urlato “Palestina libera!” durante l’aggressione. L’uomo è stato arrestato poco dopo ed è stato a sua volta ricoverato per lievi ferite. La polizia di Boulder ha evacuato diversi isolati della zona, solitamente molto frequentata, mentre le indagini proseguono per chiarire tutti i contorni dell’attacco. “È chiaro che si tratta di un atto di violenza mirato”, ha dichiarato Mark Michalek, agente speciale dell’FBI responsabile della sede di Denver. “L’FBI sta indagando sull’accaduto come atto di terrorismo”, ha aggiunto, assicurando che le autorità si aspettano di ritenerne Soliman “pienamente responsabile”.

L’episodio ha suscitato dure reazioni da parte di Israele. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha scritto su X di essere “scioccato dal terribile attacco terroristico antisemita contro gli ebrei a Boulder”. “Questo è puro antisemitismo, alimentato dalle calunnie diffuse dai media”, ha aggiunto. L’ambasciatore di Israele all’ONU, Danny Danon, ha commentato: “Il terrorismo contro gli ebrei non è confinato alla frontiera con Gaza. Brucia nelle strade degli Stati Uniti. […] È ora di prendere misure concrete contro gli istigatori, ovunque si trovino”. Anche la politica statunitense ha reagito. Il vice capo dello staff di Trump, Stephen Miller, ha scritto su X che Soliman aveva superato la scadenza del visto, definendo l’accaduto “un’ulteriore prova della necessità di ‘invertire completamente’ quella che lui stesso aveva definito ‘migrazione suicida’”. Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha dichiarato sui social: “Il terrorismo non ha posto nel nostro grande Paese”. Il governatore del Colorado, Jared Polis, ha affermato che “atti di odio di qualsiasi tipo sono inaccettabili”.

L’attacco di Boulder si inserisce in un clima di forti tensioni negli Stati Uniti (e non solo) a causa della guerra tra Israele e Hamas. La situazione ha provocato un aumento sia dei crimini d’odio antisemiti sia di azioni da parte dei sostenitori conservatori di Israele, guidati dal presidente Donald Trump, per etichettare le proteste filo-palestinesi come antisemite. Questo attentato segue altri episodi recenti, come l’attacco incendiario contro la residenza del governatore ebreo della Pennsylvania, il democratico Josh Shapiro, e l’uccisione di una coppia di ebrei che lavorava all’ambasciata israeliana a Washington.