
Il docente parla di un post "scritto d'impulso nella notte": "Ma in classe non ho mai fatto politica. Non mi sento rappresentato da questo governo e non cambio idea"
“È stato un gesto stupido. Un post scritto d’impulso nella notte, dopo aver sentito al telegiornale che l’Italia continuava a inviare armi a Israele. Mi sono svegliato la mattina e ho detto: “Madonna mia, cosa ho scritto”. L’ho cancellato subito. Mi pento del contenuto: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo e non cambio idea neanche se mi imprigionano”. A parlare, intevistato dal quotidiano Roma online, è il professore di tedesco di Cicciano, nel Napoletano, che in un post su Facebook ha scritto di augurare alla figlia di Giorgia Meloni “la sorte della ragazza di Afragola“, cioè la 14enne Martina Carbonaro, uccisa a colpi di pietra dall’ex fidanzato. Uno screenshot del post è stato rilanciato sui social dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Galeazzo Bignami, provocando l’indignazione unanime della politica, con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha subito avviato un’indagine e annunciato “provvedimenti esemplari”.
“Mi rendo conto della gravità, ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore“, si giustifica l’insegnante. Che afferma di aver ricevuto “minacce di morte, insulti e lanci di pomodori contro le vetrine di casa”: “Ho sporto denuncia alla Polizia postale. Non ho cancellato il post per paura, ma perché mi sono reso conto da solo che era sbagliato. Non accetto che un insegnante debba condividere pedissequamente le idee del governo per essere ritenuto degno del suo ruolo. I miei studenti mi adorano e lo dimostrano i messaggi che mi stanno mandando in queste ore”, afferma.
Secondo l’agenzia AdnKronos, in un altro post recente – poi cancellato – il docente aveva augurato la stessa sorte dei palestinesi a Gaza ai figli di Meloni e dei vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, postando foto in cui tutti e tre stringono la mano al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Alla premier è arrivata anche la solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso di un colloquio telefonico avvenuto domenica tra i due. Sulla vicenda la Procura di Roma attende un’informativa dalla Polizia postale: una volta arrivata, i pm valuteranno la competenza territoriale sul procedimento, che potrebbe essere iscritto anche senza ipotesi di reato. I provvedimenti disciplinari a carico del prof, invece, potrebbero arrivare già nella giornata di martedì.