
Il divieto riguarderà spiagge, parchi e fermate dei mezzi pubblici, così come le aree attorno a scuole e impianti sportivi. Escluse terrazze bar ed e-cig
“Dove ci sono bambini, il tabacco deve scomparire”. Parla così Catherine Vautrin, ministra francese della Salute e della Famiglia in un’intervista pubblicata sul web dal giornale regionale Ouest-France annunciando per il prossimo 1 luglio il divieto di fumo nelle aree pubbliche all’aperto. La decisione è stata presa all’indomani della promessa annunciata dall’esecutivo in vista del 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco, e dopo che voci di dissenso si sono levate da varie associazioni anti-tabacco. L’estensione degli spazi dove è vietato fumare fa parte del più ampio programma nazionale per la limitazione del tabacco, voluto dall’ex ministro della Salute Aurélien Rousseau con l’obiettivo di avere “una generazione libera dal fumo” entro il 2032.
Il divieto riguarderà principalmente parchi pubblici, spiagge, pensiline di autobus e impianti sportivi, nonché luoghi vicino alle scuole, tutte aree frequentate da bambini: l’infrazione dell’interdizione farà scattare multe fino a 135 euro. I dettagli della misura saranno meglio definiti attraverso un decreto attuativo, tuttavia non sono incluse invece nel provvedimento le terrazze dei bar, i dehors dei locali pubblici e neppure le sigarette elettroniche. Un divieto che affianca altri decreti già emanati in precedenza da alcuni comuni francesi, ma che stavolta avrà validità nazionale in un Paese dove già sono state identificate più di 7mila aree libere dal fumo. “Non è ancora stato deciso il divieto di fumo per i minori di 18 anni – ha poi aggiunto la ministra Vautrin -, ma non escludo nulla per il futuro”.
Un sondaggio commissionato dalla Lega contro il cancro e pubblicato lunedì 26 maggio aveva infatti mostrato come ben sei francesi su 10 (l’equivalente di circa il 62%) fosse favorevole all’estensione del divieto di fumo nei luoghi pubblici, tant’è che in generale – come ha anche confermato più recentemente il presidente della stessa Lega Philippe Bergerot – queste interdizioni e altre applicate in precedenza nei luoghi di lavoro, trasporti pubblici, scuole, aree gioco per bambini, spazi destinati ai trasporti, sono ormai “più o meno rispettate”. In Francia dopotutto i numeri parlano chiaro: 75.000 decessi ogni anno causa fumo, ossia più di 200 decessi al giorno. E anche l’onere che il tabacco impone allo Stato è rilevante: oltre 150 miliardi di euro all’anno.
Il nuovo divieto si pone dunque in continuità con la raccomandazione lanciata, a fine dicembre, dalla Commissione europea, volta proprio a disincentivare il consumo di tabacco imponendo delle strette sul fumo all’aperto. Una stretta che non era vincolante per gli Stati, ma che aveva rappresentato un importante traguardo nella prevenzione e nella cura della salute. Divieti di fumo simili sono presenti anche in molti comuni dell’Austria, e ancora in località balneari come Ibiza, Maiorca e Barcellona la sigaretta è stata vietata in spiaggia. In Italia invece è la legge del 2003 a vietare il fumo in locali pubblici chiusi e in spazi come scuole, ospedali e mezzi pubblici. Legge a cui, parallelamente, si sono aggiunte specifiche di alcuni singoli comuni, come quelli di Torino e Milano: quest’ultima ha esteso, dal primo gennaio 2025, il divieto a tutte le aree pubbliche all’aperto.