
Secondo la ricostruzioni degli inquirenti e degli investigatori la vittima è stata colpita più volte alla testa. Il femminicidio sarebbe avvenuto nelle immediate vicinanze o all’interno dell’edificio nel quale è stato trovato il corpo
“L’uccisa perché mia aveva lasciato”. Alessio Tucci, 18enne che ha confessato il femminicidio Martina Carbonaro, è originario di Afragola e lavora come muratore. Ha ammazzato l’adolescente, con cui era stata interrotta la relazione, a colpi di pietra. Secondo la ricostruzioni degli inquirenti e degli investigatori la vittima è stata colpita più volte alla testa.
Il femminicidio è avvenuto nelle immediate vicinanze o all’interno dell’edificio nel quale è stato trovato il corpo. I due si erano visti poco prima e i loro movimenti sono stati ricostruiti dai carabinieri attraverso l’analisi delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza presenti lungo il loro percorso. La 14enne non voleva assolutamente riallacciare il rapporto interrotto, ma avrebbe accettato lo stesso di incontrarsi con l’ex fidanzato nello stesso luogo dove solitamente si vedevano quando stavano insieme. Come racconta la madre della vittima, Enza Cossentino, Tucci ha cercato Martina insieme alla sua famiglia ed era a casa dei Carbonaro quando i carabinieri sono andati a prenderlo per portarlo in caserma e interrogarlo.
Il ragazzo, ora in carcere, è accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Decisive nel corso delle indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna, della sezione operativa della Compagnia di Casoria e delle stazioni di Afragola e Casoria, “alcune testimonianze raccolte e soprattutto l’acquisizione capillare delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno permesso di ricostruire i movimenti nelle ultime ore di vita della giovane e di identificare l’autore dell’omicidio”.