
Sono state analizzate le temperature giornaliere dal 2020 al 2024 in 247 Paesi e territori e 940 città per misurare l’aumento dei “giorni a rischio di calore in gravidanza”, ovvero giorni in cui le temperature massime superano il 95% delle temperature storiche locali, una soglia associata a un aumento del rischio di parto prematuro
Di ISDE Italia
Il caldo estremo, causato dal cambiamento climatico, rappresenta una minaccia crescente per la salute materna e gli esiti della nascita, secondo una nuova analisi di Climate Central. Negli ultimi cinque anni, il cambiamento climatico ha almeno raddoppiato il numero medio annuo di giorni pericolosamente caldi per le persone in gravidanza in quasi il 90% dei Paesi e territori, e nel 63% delle città, rispetto a un mondo senza cambiamento climatico.
Climate Central ha analizzato le temperature giornaliere dal 2020 al 2024 in 247 Paesi e territori e 940 città per misurare l’aumento dei “giorni a rischio di calore in gravidanza”, ovvero giorni in cui le temperature massime superano il 95% delle temperature storiche locali, una soglia associata a un aumento del rischio di parto prematuro.
I risultati principali includono:
Il dott. Martino Abrate, ginecologo e membro ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente – ha commentato: “Il nuovo report pubblicato da Climate Central rappresenta un importante contributo nella comprensione scientifica degli impatti del cambiamento climatico sulla salute materna e perinatale. Come ISDE Italia, non possiamo che accogliere con grande preoccupazione, ma anche con senso di responsabilità, i dati allarmanti evidenziati”.
Dal punto di vista clinico, l’esposizione al caldo estremo durante la gravidanza non è solo un rischio marginale. È correlata a:
È essenziale sottolineare che non parliamo di effetti limitati ai paesi tropicali: l’aumento delle temperature medie e delle ondate di calore riguarda anche l’Europa e l’Italia, come mostrano studi recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha identificato l’esposizione al caldo come fattore di rischio per la salute materno-infantile anche nel nostro contesto.
Come ginecologi e come medici per l’ambiente, ribadiamo che il cambiamento climatico non è solo un tema ambientale, ma un determinante sanitario ormai ineludibile. La salute delle future generazioni comincia oggi, con le decisioni politiche e collettive che prenderemo per affrontare questa crisi globale.