Giustizia

Omicidio Fabio Ravasio, il figlio di Adilma Carneiro (anche lui imputato): “Mia madre ha avuto un ruolo nell’omicidio”

Igor Benedito: "Chiedo scusa a tutti per il male che ho fatto". È il quinto coimputato a fare spontanee dichiarazioni chiedendo perdono e indicando la 49enne come coinvolta nell’accaduto

“Chiedo scusa a tutti per il male che ho fatto”. A parlare è Igor Benedito, figlio della 49enne Adilma Pereira Carneiro, che ha reso una dichiarazione spontanea nel processo davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio (Varese) che lo vede imputato insieme alla madre e altre sei persone per l’omicidio di Fabio Ravasio. “Dopo le udienze, dopo aver visto le immagini del luogo dell’incidente – continua il ragazzo – dopo aver ricordato quei momenti e dopo aver sentito descrivere il volo del corpo della vittima e dopo aver parlato con tante persone voglio dire che sono dispiaciuto per quello che è successo”.

Ma soprattutto l’imputato ha smentito quanto affermato davanti al pm durante le indagini: “Quando sono stato sentito dal pubblico ministero non ho detto la verità su mia madre. Lei ha avuto un ruolo in questo omicidio, ma io ho sbagliato perché volevo proteggere per tutta la mia vita la mia famiglia e mia madre”. E aggiunge: “Ora mi rendo conto che questo non è giusto e che io devo pensare a me e ai miei fratelli e alle mie sorelle. Spiegherò tutto quello che so quando sarà il momento, ma devo liberarmi di questo peso ora. Grazie”.

Igor Benedito è il quinto coimputato a fare spontanee dichiarazioni chiedendo perdono e indicando la 49enne come coinvolta nell’accaduto. In quelle precedenti Adilma Pereira Carneiro, che era la compagna di Ravasio, era stata indicata come ideatrice e organizzatrice dell’omicidio. Secondo gli inquirenti si era stancata della relazione e voleva avere accesso al patrimonio dell’uomo.

L’OMICIDIO – Il 9 agosto 2024 il 53enne Fabio Ravasio venne travolto da un’auto pirata mentre tornava a casa da un giro in bicicletta, a Parabiago. Lo scontro con la macchina, un’auto nera che circolava nel senso opposto di marcia, gli procurò lesioni mortali. Secondo le prime indicazioni, fornite alla compagnia di Legnano da alcuni testimoni oculari, il veicolo responsabile dopo aver travolto l’uomo aveva urtato il guard rail riportando alcune ammaccature alla carrozzeria e si era allontanato velocemente senza prestare soccorso. Inizialmente considerato come l’ennesimo incidente provocato da un pirata della strada, le indagini hanno poi consentito di appurare che si è trattato di un omicidio volontario.