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Zelensky: “Prima telefonata con Leone XIV, l’ho invitato a Kiev. Abbiamo parlato dei bimbi deportati in Russia”

Il presidente ucraino ha riferito della conversazione con Prevost in un post su X. "Apprezziamo profondamente le sue parole sulla necessità di raggiungere una pace giusta e duratura"

“Ho parlato con Papa Leone XIV. È stata la nostra prima conversazione, ma già molto calorosa e davvero sostanziale. Ho ringraziato Sua Santità per il suo sostegno all’Ucraina e a tutto il nostro popolo. Apprezziamo profondamente le sue parole sulla necessità di raggiungere una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il rilascio dei prigionieri”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito in un post su X di avere parlato per la prima volta col Papa e ha aggiunto di averlo invitato “a compiere una visita apostolica in Ucraina“, dicendo che questo “darebbe una speranza concreta a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo”.

“Abbiamo anche discusso delle migliaia di bambini ucraini deportati dalla Russia – ha aggiunto – L’Ucraina conta sull’aiuto del Vaticano per riportarli a casa dalle loro famiglie“, specificando di avere “informato il Papa dell’accordo tra l’Ucraina e i nostri partner secondo cui, a partire da oggi, deve iniziare un cessate il fuoco completo e incondizionato per almeno 30 giorni”. Il ricongiungimento dei minori ucraini è stato peraltro il tema centrale per cui il presidente della Cei Matteo Zuppi era stato inviato a Mosca da Papa Francesco per negoziati in ambito umanitario, e soprattutto per riportare a casa i bimbi di Kiev.

“Ho inoltre ribadito la disponibilità dell’Ucraina a proseguire i negoziati in qualsiasi forma, compresi i colloqui diretti, una posizione che abbiamo ripetutamente sottolineato. L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra e sta facendo tutto il possibile per raggiungere questo obiettivo. Ora attendiamo passi simili da parte della Russia”, ha detto ancora Zelensky. Infine, ha riferito di avere “invitato Sua Santità a compiere una visita apostolica in Ucraina”, oltre ad avere “convenuto di rimanere in contatto e di pianificare un incontro di persona nel prossimo futuro”. Sia dalla Loggia di San Pietro subito dopo l’elezione, Leone ha rivendicato una “pace disarmata e disarmante” e anche nel primo Regina Caeli, Leone XIV ha rinnovato l’invito alla pace, come avevano fatti i suoi predecessori del ‘900 – Pio XI, Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II – e di questo millennio, Benedetto XVI e papa Francesco.