Mondo

Trump: “Ai funerali del Papa incontrerò Meloni. Zelensky? Possibile”. Ma il leader ucraino: “Forse non ci sarò”

Secondo la 'guidance' ufficiale non sono previsti bilaterali con altri leader. Ma alla partenza per Roma, il tycoon ha detto che le cose potrebbero andare diversamente

Il programma ufficiale di Donald Trump non prevede alcun incontro con altri esponenti istituzionali e capi di Stato. Quindici ore di trasferta per i funerali del Papa e immediato ritorno negli Usa. Eppure alla partenza per Roma, il presidente degli Stati Uniti sembra aver cambiato idea. “Possibile”, ha risposto riguardo a un faccia a faccia con Volodymyr Zelensky che però, nel tardo pomeriggio di venerdì, ha fatto sapere di non essere sicuro di presenziare alle esequie del pontefice a causa di “importanti vertici militari” dopo l’ultimo attacco della Russia. E ancora, sempre il tycoon: “Incontrerò la presidente italiana”, ha suggerito imbarcandosi sull’Air Force One. Finita? Macché: “Incontreremo molti dei leader stranieri che ci vogliono vedere”. Insomma, la situazione sembra in piena evoluzione.

Secondo la ‘guidance’ ufficiale, la trasferta durerà 15 ore. Trump è atteso con la moglie a Fiumicino intorno alle 22.50. Da lì, il corteo di auto si sposterà a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore americano a Roma, dove alloggeranno. Sabato mattina, sempre secondo il programma, Trump e la moglie arriveranno intorno alle 9.30 a San Pietro, il cui inizio è fissato alle 10. Conclusa la cerimonia, il presidente e la moglie lasceranno il Vaticano alle 12.50 per ripartire da Fiumicino alle 13.30, con l’Air Force One diretto all’aeroporto di Newark. Trump e la moglie Melania, che proprio sabato compie 55 anni, sono attesi alle 17.40 ora locale al Trump National Golf Club Bedminster.

Eppure restano in ballo tutte le possibilità, alla luce delle sue parole. La presenza di ben 50 i capi di Stato e di governo, oltre a dieci sovrani, e in tutto 162 delegazioni, per i funerali di Bergoglio aveva messo in fibrillazione le cancellerie per capire, con brevissimo preavviso, se fossero possibili a margine della cerimonia colloqui più o meno informali. A cominciare da un atteso faccia a faccia tra Trump e Ursula von der Leyen nel pieno della guerra dei dazi e delle divergenze sul sostegno all’Ucraina.

Ma se l’incontro con Von der Leyen non ci sarà anche se ci potrebbe essere un contatto tra i due leader, forse a Villa Taverna, sabato, per fare un giro d’orizzonte informale. Una eventualità che non potrebbe che essere accolta positivamente dal governo italiano, si ragiona in ambienti della maggioranza, dopo la tessitura diplomatica avviata dalla premier in questi giorni e l’incontro avuto con il presidente Usa a Washington. Meloni che al momento non ha in cantiere bilaterali ufficiali a Roma, anche se in ambienti dell’esecutivo non si esclude la possibilità di visite di cortesia di alcuni leader.

“Mi pare complicato organizzare un vertice internazionale in occasione dei funerali del Papa”, aveva ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aggiungendo che “anche un bilaterale con tanti temi all’ordine del giorno non può essere fatto in fretta e furia. Serve un incontro tra Ue e Usa più approfondito”. A chiedere esplicitamente di poter incontrare Trump era stato Volodymyr Zelensky, nonostante il capo della Casa Bianca alterni appelli alla pace a Vladimir Putin e accuse minacciose al leader ucraino, costretto ad abbreviare la sua visita in Sudafrica dalle ultime bombe russe piombate su Kiev. Ma intanto, alla fine, la defezione più importante potrebbe essere proprio quella del leader ucraino.

Sul sagrato di piazza San Pietro si troveranno anche gli acerrimi nemici Iran e Israele. Il primo rappresentato dal ministro della Cultura e Guida Islamica, Seyed Abbas Saleh Shariati; il secondo dall’ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Sideman che, dopo il gelo risentito di Benyamin Netanyahu nei confronti di Papa Francesco e la bufera sui post di cordoglio fatti cancellare dal governo, ha assicurato che “Israele attribuisce grande importanza all’esprimere le proprie condoglianze e unirsi al mondo cattolico nel lutto per la scomparsa del Pontefice“. Ne è riprova proprio la sua presenza ai funerali nel giorno di shabbat.