
"Sinner? Un unicum": la Pellegrini commenta il "caso Sinner", soffermandosi poi sui prossimi progetti futuri, l'esperienza a 'Ballando' e la Hall of Fame
Nell’intervista rilasciata oggi, 11 aprile, ai microfoni di Repubblica, Federica Pellegrini, ex campionessa di nuoto, è tornata a parlare di sé e di sport in quanto membro Cio in rappresentanza degli atleti. Tra le varie domande, alcune in particolare hanno riguardato il caso doping che ha coinvolto Jannik Sinner, conclusosi con un periodo di squalifica di tre mesi, da febbraio a maggio 2025. Sulla vicenda e la sospensione del numero uno del tennis, la Pellegrini si è fatta la sua idea: “Jannik è molto amato e dunque viene difeso sotto ogni aspetto, a prescindere, e questo lo trovo giusto. Ma credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente dal 99% dei casi“. Poi la spiegazione: “Gli atleti vivono con un pensiero costante, quello di dover fornire un’ora di slot di reperibilità ogni giorno della vita anche quando sono in vacanza per consentire all’antidoping di andarli a trovare dovunque siano”, chiarisce la nuotatrice ai microfoni per spiegare meglio il “caso Sinner“. E ancora: “Quanto alla responsabilità oggettiva rispetto al team, va detto che non è che se il mio fisioterapista si beve una birra e investe qualcuno è colpa mia, ma diventa una mia responsabilità se il fisio usa una crema su di me e poi io risulto positivo. Vale per tutti”. Per la Pellegrini il “caso Sinner” risulta “diverso“, un po’ un unicum perché “la soluzione è arrivata solo dopo i ricorsi della Wada. Non dico che ci dovesse essere una sospensione. Ma di fatto è stato trattato come un caso diverso dal 99% degli altri atleti che hanno affrontato e pagato una negligenza per doping”.
L’intervista è poi andata oltre, in particolare sul suo ingresso nella Hall of Fame del nuoto, quarta italiana a riuscirci: “Sono contenta, è l’incoronazione del lavoro fatto con Alberto Castagnetti, il mio ex coach scomparso nel 2009″. Lo scorso anno la campionessa aveva poi preso parte al programma televisivo Ballando con le stelle, una “bellissima esperienza”, che però certo non “cancella” il nuoto dai suoi progetti futuri. “Quanto conta ancora il nuoto nella sua vita?” “Molto, l’Academy avviata tre anni fa a Livigno con mio marito, Matteo Giunta, rimane la più importante. Ma ho anche mille altri progetti“. Progetti che includono un programma tv nuovo, nonché “un libro a metà tra manuale e biografia”. Sul versante privato invece “Per adesso ad altri figli non ci penso minimamente. Matilde è già bella tosta, caratterialmente forte e questo non mi dispiace, ma richiede molte energie”.