
Nel giorno dell'annuncio dei dazi, mentre le borse andavano a picco, il tycoon aveva lanciato segnali di ottimismo: "Diventerete ricchi come mai prima"
Sono le 9.30 del 9 aprile. Tre ore e mezzo più tardi sarebbe arrivata l’ufficialità della decisione americana di rinviare i dazi di 90 giorni a tutti i Paesi tranne la Cina. In quel momento, prima della notizia, Donald Trump pubblica un post sul social Truth che assomiglia più a un’imbeccata per i suoi seguaci: “Adesso è un momento grandioso per comprare“. Una mossa che ha scatenato le proteste dei Democratici che con il deputato Adam Schiff ha chiesto al Congresso di indagare se il presidente Donald Trump abbia commesso insider trading o manipolazione del mercato: “Farò del mio meglio per scoprirlo – ha detto al Time – Le monete dei meme di famiglia e tutto il resto non sono al di fuori di insider trading o di arricchimento personale. Spero di scoprirlo presto”.
Non è dato sapere quanto queste parole abbiano influito sulla decisione degli investitori di acquistare titoli americani. Di sicuro c’è che a comprare sono stati in tantissimi, spingendo l’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq a rialzi senza precedenti, ben oltre il 10%. Picchi che hanno fatto guadagnare migliaia di miliardi di dollari a chi ha puntato sull’inversione di tendenza delle borse, magari decidendo di seguire proprio il consiglio del tycoon che, d’altra parte, è proprio colui che aveva il potere di stimolare più di chiunque altro il cambiamento.
Svolta improvvisa, come sostengono fonti interne all’amministrazione, o mossa calcolata e premeditata? Non è dato saperlo, ma alcuni elementi allora difficilmente interpretabili Trump li aveva forniti già nei giorni in cui aveva deciso di applicare le tariffe. Mentre le borse andavano a picco, il tycoon aveva infatti lanciato segnali di ottimismo anche per gli investitori: “Diventerete ricchi, ricchi come mai prima“, aveva assicurato. Promessa mantenuta, almeno per chi gli ha creduto.