Capitoli

  1. Olimpiadi Milano-Cortina, com’è messa l’Italia? Medaglie e record da infrangere, la guida a un anno dal via
  2. LE STELLE (AL FEMMINILE) DELLO SCI ALPINO
  3. BIATHLON: DALL'ESPLOSIONE DI GIACOMEL ALLE INCOGNITE WIERER-VITTOZZI
  4. I GIOVANI TALENTI DEL FREESTYLE: DEROMEDIS E TABANELLI TRA I FAVORITI
  5. LA TRUPPA "OVER" DELLO SNOWBOARD E IL CANTO DEL CIGNO DI VISINTIN E MOIOLI
  6. IL BUDELLO DI CORTINA: DOPO LE POLEMICHE TOCCA AGLI ATLETI
  7. LE FRECCE AZZURRE DEL GHIACCIO: SPEED SKATING E SHORT TRACK
  8. PATTINAGGIO DI FIGURA, I MALUMORI NELLO SCI ALPINISMO E L'ETERNO PELLEGRINO
Sport

Olimpiadi Milano-Cortina, com’è messa l’Italia? Medaglie e record da infrangere, la guida a un anno dal via

Da Brignone a Giacomel, da Sighel a Deromedis: gli azzurri puntano a fare meglio di Lillehammer (con le ombre di un ricambio generazionale che non c'è)

Erano gli anni di Deborah Compagnoni, della doppietta di Manuela Di Centa nel fondo e dello storico oro del quartetto De Zolt-Albarello-Vanzetta-Fauner, in mezzo alla marea norvegese composta da più di 100mila tifosi, nella staffetta 4×10. Quella di Lillehammer, nel ’94, resta la spedizione azzurra più vincente di sempre: 20 medaglie, di cui sette d’oro. Ma i risultati dell’ultimo biennio indicano, in proiezione, un’Italia tra le grandi del medagliere. Ed è ciò che ci si aspetta, senza ancora dichiararlo apertamente, tra i piani alti del Coni e delle federazioni. Perché sì, si corre in casa, tra Milano e Cortina d’Ampezzo (passando per Bormio, Livigno, Predazzo, Anterselva e Tesero) e, al di là dello scontato funzionamento della macchina organizzativa, è il successo sportivo a cui si ambisce.

E allora il risultato complessivo deve necessariamente superare quello di Pechino ’22 (17 medaglie, di cui due d’oro). E, perché no, anche quello di Lillehammer. Certo, i tempi in cui lo sci di fondo garantiva quasi la metà del bottino sono finiti da un pezzo. Eppure nel panorama degli sport invernali italiani si stanno affermando atleti e atlete in discipline con una tradizione meno forte (un esempio su tutti, il freestyle). Con alcune certezze: lo sci alpino (femminile, soprattutto), lo snowboard, lo speed skating e lo short track. E con una consapevolezza, a cui le federazioni dovranno rispondere appena calerà il sipario all’Arena di Verona, sede della cerimonia di chiusura: finiti i Giochi, si chiuderà un ciclo per campioni e campionesse che, da soli, grazie alle loro vittorie, stanno “coprendo” le mancanze nei rispettivi movimenti, soprattutto in termini di ricambio generazionale.