
Le borse di studio rappresentavano per queste ragazze l’unica opportunità di proseguire gli studi superiori, che sono vietati dal regime talebano
Oltre 80 donne afghane, fuggite dal regime talebano per continuare gli studi in Oman, rischiano ora di essere rimandate in Afghanistan. La causa è il drastico taglio ai finanziamenti delle borse di studio da parte dell’amministrazione Trump, che ha interrotto i fondi destinati agli aiuti esteri. Le borse di studio, finanziate dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), rappresentavano per queste ragazze l’unica opportunità di proseguire gli studi superiori, che sono vietati dal regime talebano.
“È stato straziante”, ha raccontato una delle studentesse alla BBC, restando anonima per timore di ritorsioni. “Tutti erano scioccati, piangevamo. Ci hanno detto che saremo rimandate indietro entro due settimane”. Le giovani, in gran parte ventenni, avevano ottenuto le borse di studio nel 2021, prima che i talebani riprendessero il controllo del paese. Molte di loro avevano continuato a studiare in Afghanistan fino al dicembre 2022, quando il regime ha imposto il divieto totale di istruzione universitaria per le donne. Dopo essere fuggite prima in Pakistan, poi trasferite in Oman tra ottobre e novembre del 2024, avevano trovato lì un rifugio per continuare a studiare.
“Se ci rimandano indietro, perderemo tutto”, ha dichiarato un’altra studentessa. “Non potremo più studiare, le nostre famiglie potrebbero costringerci a sposarci, e molte di noi potrebbero essere anche in pericolo per le nostre scelte di vita e il nostro attivismo”. Le studentesse hanno già ricevuto le comunicazioni ufficiali che informano del blocco dei finanziamenti e le avvisano che il loro ritorno in Afghanistan è imminente. Questa situazione le ha spinte a lanciare un appello alla comunità internazionale: “Abbiamo bisogno di protezione immediata, assistenza finanziaria e opportunità per ricominciare altrove, in un paese dove possiamo continuare la nostra educazione”.
Le borse di studio USAID erano state per loro una via di salvezza. Ora, con la prospettiva di un ritorno in un paese dove la loro libertà è minacciata, il futuro appare incerto. “Quando siamo arrivate qui, i nostri sponsor ci avevano detto di non tornare in Afghanistan fino al 2028. E ora ci dicono di tornare”, ha commentato incredula una delle ragazze, sconvolta dal rischio di dover tornare in Afghanistan. Nel frattempo, il governo talebano, pur dichiarando di voler risolvere la questione dell’istruzione femminile, sostiene che le restrizioni siano “in linea con la legge islamica“. Ma le donne afghane denunciano una realtà ben diversa. “L’Afghanistan sta vivendo un apartheid di genere, con le donne escluse dai diritti fondamentali, inclusa l’istruzione”, ha dichiarato una delle studentesse.