
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz attacca i nuovi governanti islamisti della Siria, definendo il nuovo presidente "un terrorista di al-Qaida"
Oltre 800 civili alawiti uccisi e ora le potenze internazionali chiedono conto ad Ahmad Sharaa, al-Jolani, conto di quanto sta accadendo in Siria. Le uccisioni degli uomini appartenenti alla tribù dell’ex presidente Bashar al-Assad “devono cessare immediatamente”, ha detto Volker Turk, Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. La presa di posizione dell’Onu segue quanto accaduto da giovedì, ovvero l’uccisione di 830 alawiti da parte delle forze di sicurezza siriane e di gruppi alleati nell’ovest della Siria.
A condannare i massacri è anche il segretario di Stato americano Marco Rubio, il quale ha chiesto che l’amministrazione ad interim guidata da al-Jolani chieda conto dei responsabili: “Le autorità provvisorie della Siria devono ritenere responsabili gli autori di questi massacri contro le comunità minoritarie siriane”, ha detto. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz attacca i nuovi governanti islamisti della Siria, definendo il nuovo presidente “un terrorista di al-Qaida”.
Al-Jolani ha giurato che il suo governo riterrà responsabile chiunque è coinvolto nelle uccisioni dei civili, dopo giorni di violenza nel Paese: “Riterremo responsabile, con fermezza e senza clemenza, chiunque è coinvolto nello spargimento di sangue di civili… o che ha oltrepassato i poteri dello Stato”, ha detto in un video pubblicato dall’agenzia di stampa statale Sana, aggiungendo che sarebbe stato formato un comitato per “proteggere la pace civile”. La presidenza siriana aveva già annunciato la creazione di una “commissione d’inchiesta” indipendente per indagare sui massacri in risposta alle crescenti pressioni internazionali.