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“Rearm Europe”, il piano di von der Leyen spacca la destra: contraria la Lega. Schlein: “Non ci stiamo”. M5s: “Follia bellicista”

Variegate le posizioni anche nell'opposizione. Contrari Avs e M5s, il Pd si divide. L'ex ministro Orlando: "Non è l'Europa che vorremmo"

Il piano “Rearm Europe” annunciato da Ursula von der Leyen crea divisioni all’interno degli schieramenti politici italiani. Quella più evidente si è aperta nella maggioranza di governo, nella quale Fratelli d’Italia e Lega si trovano su due posizioni diametralmente opposte. “Con il nuovo piano per la difesa Ue esposto da Ursula von der Leyen, finalmente l’Unione Europea si risveglia dal sogno bucolico di poter essere una sorta di superpotenza erbivora in un mondo di carnivori”, esulta il copresidente dei Conservatori al Parlamento Europeo, Nicola Procaccini responsabile ambiente ed energie del partito di Giorgia Meloni. Per Procaccini, è “giusto aumentare gli investimenti in difesa e sicurezza, che è il diritto che consente l’esercizio degli altri diritti, nella speranza naturalmente di non dover mai utilizzare gli strumenti della difesa militare. Gli investimenti in campo militare, inoltre, hanno una forte componente ‘dual use’, perché sono da sempre un formidabile veicolo di crescita in campo civile, come è accaduto per lo sviluppo della rete internet”, conclude.

Favorevole al progetto da 800 miliardi anche Forza Italia. “Bene von der Leyen – scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani -: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”.

Gli alleati di governo della Lega stanno dall’altra parte della barricata. “Per Ursula von der Leyen gli stati europei possono fare debito solo per armarsi”, afferma il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. “Spero che sia sbagliato quello che ho letto”, aggiunge ricordando quello che “non abbiamo potuto fare in questi anni per investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie”. “E’ la via maestra per sostenere e lasciare i nostri figli in un continente in pace?”, domanda il ministro dei Trasporti. “Ragioniamoci”, è la sua conclusione.

E’ “preoccupante la deriva bellicista intrapresa dall’Unione Europea – gli fa eco la delegazione del Carroccio al Parlamento europeo -, che mentre l’America di Donald Trump lavora per la pace e parla di fine del conflitto in Ucraina, corre al riarmo e parla di soldati al fronte. Investire nella difesa è importante, ma è prerogativa dei singoli Paesi, non della Commissione Europea”. Per gli eurodeputati leghisti, è “allarmante anche che Ursula Von der Leyen proponga di investire in armamenti sottraendo risorse ai fondi di coesione, che sarebbero in realtà destinati a promuovere sviluppo economico e sociale degli Stati membri”.

Il piano fa discutere anche le forze di opposizione. Netto no da parte di Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Nel Pd posizioni distinte. La vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, ha lanciato un appello via social in 5 punti che prevede anche la difesa comune, compreso lo scorporo delle spese militari dal Patto di Stabilità. Appello per un’Europa “Libera e forte” che ha raccolto le adesioni di riformisti dem e di Carlo Calenda. Andrea Orlando invece stronca il piano Von der Leyen: nelle sue parole, scrive sui social, “non solo non c’è l’Europa che vorremmo ma neppure qualcosa che assomigli ad un sistema di difesa comune”. Ma Elly Schlein irrompe nel dibattito bocciando in maniera secca la proposta di von der Leyen: “Noi non ci stiamo”, ha detto. In particolare, a sollevare critiche è la proposta di utilizzare anche i fondi di Coesione sulle spese per la difesa. E non solo. Anche la deroga al patto di Stabilità da parte dei singoli Stati, fuori da regia e investimenti comuni sulla difesa, è giudicata un errore trasversalmente tra i dem. Schlein ha già annunciato che porterà la posizione del Pd alla riunione dei Socialisti e Democratici giovedì mattina a Bruxelles, il pre-vertice che precede il Consiglio europeo straordinario. In vista dell’appuntamento ha sentito anche il premier spagnolo Pedro Sanchez.

Parlano di “follia bellicista” gli eurodeputati M5S. “Ursula Von der Leyen ha superato ogni limite. L’Unione europea è nata per mettere fine alle guerre nel Continente, non per riarmare gli Stati membri e sfidare sul campo di battaglia le altre potenze nucleari. Gli Eurobond di guerra e tutto il piano di 800 miliardi per riarmare l’Europa rappresentano il culmine di una follia bellicista alla quale tutti i cittadini europei devono opporsi. Scenderemo in piazza il 5 aprile anche per dire no a questa deriva pericolosa. Vogliamo la pace, non una infinita guerra”.

Anche per Angelo Bonelli il piano Von der Leyen è da respingere: “Propone di sottrarre risorse ingenti al Next Generation Ue, ai fondi di sviluppo e coesione, alla sanità e agli investimenti strategici per dirottarle sulla difesa trascinando completamente l’Europa in un’economia di guerra”. Ed ancora Nicola Fratoianni: “Ursula Von der Leyen è inadeguata e pericolosa: propone 800 miliardi di euro per le armi. Un messaggio pessimo per il popolo europeo, cui una classe dirigente inadeguata continua a raccontare frottole sulla sicurezza”.

Calenda riassume così: “Sintetizzando: Lega, Avs e 5S sono per la resa dell’Ucraina e contro la costruzione di un esercito europeo. Meloni è in bilico così come Schlein sul fronte opposto. Adesso ci sarà da approvare o meno il piano della Von der Leyen, cosa faranno le due coalizioni?”, la domanda del leader di Azione. Nel merito sposa la proposta della presidente della commissione Ue, Calenda si schiera nettamente a favore: “Dal 1945 a oggi gli Stati Uniti hanno tutelato l’indipendenza dell’Europa insieme all’Europa. Ora questa alleanza non c’è più e per fare in modo che i russi non attacchino direttamente noi dobbiamo essere forti. Lo insegnavano i romani. Se vuoi la pace devi preparare la guerra. E quello che sta facendo la von der Leyen va nella direzione giusta. Dobbiamo avere un forte esercito europeo per scoraggiare aggressioni russe“.

“E’ arrivato il momento per l’Europa di avere una posizione autonoma in materia di difesa, cioè completamente sovrana in termini di politica di difesa, di relazioni estere e di politica industriale, indipendente e non subordinata agli Stati Uniti”, ha detto la vicepremier spagnola con delega al Lavoro, Yolanda Diaz, commentando la decisione di Donald Trump. Sull’eventualità di inviare truppe spagnole in Ucraina per una missione europea di peacekeeping, la vicepremier si è limitata a ripetere di essere a favore della difesa del popolo ucraino a fronte di “un’invasione illegittima che viola la legalità internazionale”.