
La famiglia della 33enne uccisa a coltellate "sorpresi" dalla decisione. Il padre: "Speriamo di riuscire a ottenere almeno giustizia"
I giudici della Corte d’Assise di Bergamo hanno accolto le richieste di perizie psichiatriche per Moussa Sangare, l’uomo reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a coltellate a Terno d’Isola la notte tra il 29 e il 30 luglio del 2024. Il 31enne disse di aver avuto un “raptus” vedendo la donna con le cuffiette alle orecchie che guardava il cielo stellato mentre camminava. Il 15 marzo sarà quindi nominato un perito per valutare sia la capacità di stare in giudizio di Sangare – già indagato per maltrattamenti nei confronti della famiglia – sia la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio della 33enne che era uscita a fare una passeggiata.
Prima che la Corte si riunisse in camera di consiglio per decidere sulle istanze dell’istruttoria, compresa la perizia psichiatrica, alla richiesta dei giudici se volesse dire qualcosa ha gesticolato, borbottando: “Sono innocente”. L’uomo era stato fermato dai carabinieri dopo indagini serratissime. durate un mese, partendo da un solo fotogramma di una persona in bicicletta.
I famigliari della vittima sono rimasti “sorpresi” per la decisione dei magistrati. “Siamo stati un po’sorpresi dalla decisione, soprattutto sull’ammissione della perizia sulla capacità processuale – ha detto Bruno Verzeni che aveva accanto a sé la moglie Maria Teresa e la figlia Melody -. Comunque confidiamo lo stesso nella Corte e speriamo di ottenere giustizia”. L’individuazione del responsabile dell’omicidio aveva anche spazzato le speculazioni sul fidanzato di Verzeni, che era stato più volte sentito dagli inquirenti ma mai considerato un sospettato. Nei momenti in cui la donna moriva per le coltellate di Sangare, Sergio Ruocco era a casa a dormire.