
Per 17 anni è stata assistita a casa. La bimba morta dopo un mese di agonia. Il marito Franco Reghin, che oggi ha due figli con la sua compagna: "L'ultima volta l'ho vista un mese fa"
Luigina Brustolin, 60 anni, è morta dopo oltre 33 anni di coma, a seguito di un grave incidente stradale avvenuto il 23 maggio 1992 lungo la strada Feltrina, a Pederobba, in provincia di Treviso. In auto con lei c’era la figlia Sara, 18 mesi: la piccola morì, mentre la madre subì un grave trauma cranico che la portò in coma, dal quale non si è mai più risvegliata. Il dramma della donna iniziò quella mattina di sabato, quando, a 27 anni, stava tornando a casa con la sua bambina. Dopo l’incidente, Luigina fu portata in elicottero all’ospedale di Treviso. Nonostante gli interventi, la sua condizione non migliorò mai e rimase in coma per oltre tre decenni. Sara, dopo 35 giorni di agonia, morì il 29 giugno 1992.
Quella tragedia ha sconvolto due comunità: quella di Colbertaldo, dove Luigina era nata e cresciuta, e quella di Pederobba, dove viveva, nella località di Covolo, con il marito Franco Reghin e la piccola Sara. Un marito e papà, che a soli 26 anni, ha visto stravolta la propria esistenza. “In quella mattina – ricorda Franco Reghin a Il Gazzettino – lo stesso giorno in cui è stato ucciso Giovanni Falcone, ho perso tutto e la mia vita è completamente cambiata”. Luigina fu trasportata d’urgenza all’ospedale di Feltre, e poi a Treviso. Un automobilista di passaggio, invece, accompagnò la piccola Sara prima al Centro Soccorso di Pederobba e poi, anche lei in elicottero, nello stesso ospedale della mamma. “Ho continuato ad assistere Sara per un mese: dormivo in una stanza della rianimazione e, quando me lo permettevano, le facevo visita; fin dal primo momento però mi è stato detto che non ce l’avrebbe fatta. Sara era cosciente di tutto; ricordo i suoi lacrimoni e anche i miei. Avrebbe compiuto due anni il 16 luglio, ma il primo si è svolto il suo funerale”, racconta ancora Reghin al Gazzettino.
Nel corso degli anni, Luigina è stata assistita con grande dedizione dalla sua famiglia. Dopo il ricovero iniziale, è stata seguita a casa per 17 anni, prima di essere trasferita al Centro Servizi Opere Pie Onigo di Pederobba, dove ha continuato a ricevere le necessarie cure. Il 1° febbraio 2025, nel giorno del suo 60° compleanno, è stata ricoverata all’ospedale San Camillo di Treviso, dove è venuta a mancare il 7 febbraio. La sua famiglia, tra cui la sorella Mara, il fratello Loris e numerosi nipoti, si sono sempre presi cura di lei.
Nel frattempo, Franco ha trovato una nuova compagna e dalla nuova unione sono nati due bambini, che ora hanno 25 e 23 anni. “Mi sono rifatto una vita e questo a qualcuno non è andato bene. Non ho però mai abbandonato Luigina. Il sabato e la domenica la portavo a casa mia: per i miei bambini, che erano piccoli, era semplicemente zia Luigina. L’ultima volta, le ho fatto visita un mese fa”. Franco prosegue: “Ho fatto quello che mi sono sentito di fare; ricordo quando sono riuscito a farla deglutire, evitando così, per anni, il sondino gastrico. Io sono contro l’accanimento terapeutico. Non era, però, il suo caso, dato che respirava autonomamente“. Il funerale di Luigina si terrà mercoledì 12 febbraio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Colbertaldo, con il rosario che precederà la cerimonia, martedì alle 19, nella stessa chiesa. Successivamente, la salma sarà cremata.