Cronaca Nera

Svolta nel caso di Jhoanna Nataly Quintanilla, scomparsa a Milano: fermato il compagno. In un video l’uomo trascina un pesante borsone

Pablo Gonzalez Rivas è accusato di omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere: trasferito a San Vittore dopo l'interrogatorio

L’ultima immagine di Jhoanna Nataly Quintanilla viva è delle 18.44 del 24 gennaio scorso. La donna – 40 anni, baby sitter – viene inquadrata dalla telecamere dello stabile di piazza dei Daini a Milano: si intrattiene per qualche istante al telefono poi entra nel monolocale che condivide con il compagno Pablo Gonzalez Rivas, ora in stato di fermo – in carcere – con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi e dal rapporto di convivenza e occultamento di cadavere. Da quella porta, infatti, stando alle indagini della procura di Milano e dei carabinieri, non esce più con le sue gambe ma in un borsone da palestra.

Le immagini, nitide, mostrano l’uomo che trasporta il pesante borsone e lo carica nel bagagliaio della sua auto, ferma nel garage. Le telecamere dell’area box restituiscono, nel dettaglio, quella che, al momento, sembra la prova regina contro il fermato. Non solo: secondo la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo, il 48enne operaio – anche lui di origine salvadoregna come la vittima – è ‘caduto’ in “contraddizioni” e “contrasti” nelle sue dichiarazioni, come emerge nel provvedimento di fermo su cui ora dovrà decidere la giudice delle indagini preliminari Anna Calabi che sabato mattina lo interrogherà in carcere.

L’uomo è stato trasferito nel penitenziario dopo l’interrogatorio, durante il quale si era avvalso della facoltà di non rispondere. Nelle ultime due settimane, Rivas aveva sostenuto che la compagna fosse uscita di notte, senza preavviso, mentre lui stava dormendo davanti alla tv accesa. Un racconto pieno di anomalie sin da subito, secondo gli investigatori. Il 48enne in più interviste coi media in questi giorni aveva detto che mai lui avrebbe fatto del male alla compagna e aveva pure sostenuto che lei nell’ultimo periodo era triste e aveva pensieri di morte.

I carabinieri hanno raccolto una serie di elementi con sopralluoghi in casa, testimonianze e hanno analizzato le immagini delle telecamere. Il cellulare di Quintanilla, che faceva la babysitter, risulta spento da due settimane e non risultano operazioni sui sui conti. La donna presso la quale lavorava – la prima a denunciare la sua assenza – e le amiche hanno sostenuto che negli ultimi tempi appariva svagata.