
Oltre all’Atalanta, c’è una realtà bergamasca che fa conoscere in tutto il mondo un altro volto di questa città, si tratta del Cesvi: ong di Coooperazione e Sviluppo, oggi diventata Cooperazione Emergenza Sviluppo. Ne parlo con Maurizio Carrara, presidente honoris causa dell’omonima fondazione e fondatore assieme a Paolo Caroli, che ha appena pubblicato il libro 40. I nostri anni di solidarietà a fianco del quale ho militato a lungo in un’organizzazione nata dal Movimento Studentesco Milanese: il Movimento Lavoratori per il Socialismo.
E’ nell’incontro con Felice Rizzi, Presidente della federazione delle ong cattoliche che la scintilla accende il fuoco dell’azione a partire dalla prima esperienza di un progetto in Nicaragua, siamo nei primi anni 80 e quel Paese ha appena visto l’affermarsi del movimento sandinista. In realtà prima c’era stato il Burkina Faso, ma là Carrara aveva capito che la sua vocazione era più rivolta alla costruzione di realtà educative e sociali che non all’erogazione di soli aiuti umanitari.
“Io avevo fondato una libreria a Bergamo – mi racconta – ero sì influenzato dalla cultura cattolica della mia città, ma devo sottolineare che sono anche figlio di un imprenditore comunista e di questi due poli sono la sintesi”. Viene da dire che non tutto il male (o il bene) viene per nuocere, è cioè la fine di un sogno collettivo fatto di lotte, di vittorie e di sconfitte, se questo figlio di un’epoca ormai lontana può raccontare che oggi a Gaza sono attivi 8 rappresentanti del Cesvi di cui 2 italiani.
Piccola cosa direte, ma questo avviene in tantissime parti del mondo, con la logica di andare là dove ci sono i problemi e di cercare di risolverli anche solo in una piccola parte.