
Peso e ingombri ridotti, funzionalità come requisito irrinunciabile. Ecco cosa rende questo crossover l'auto perfetta per famiglie e operatori professionali
Il costruttore l’ha presentata come “voiture à vivre”, la vettura da vivere, esaltando la tradizione di auto funzionali per la famiglia che hanno fatto la storia di Renault. “In questo modello si concentra il meglio della marca nel segmento C a livello di design, modularità, volume di carico, connettività ed efficienza. Rivolgendosi ad una clientela composta da nuclei familiari, ma anche flotte aziendali, Symbioz completa la gamma”, informa la casa automobilistica francese.
La Symbioz è un crossover compatto (4,41 metri di lunghezza, tra la Captur e la Austral, e 1,79 di larghezza) e allo stesso tempo spazioso con i suoi cinque posti abitabili, anche quello centrale posteriore che di solito si preferisce evitare. Il passo è di 2,64 metri e il bagagliaio offre soluzioni di carico interessanti. Con i sedili in configurazione normale la capacità è di 492 litri, che grazie alla panchetta posteriore “mobile” che scorre fino a 16 centimetri arriva a 624. Con lo schienale abbattuto la capienza schizza a 1.582 litri e permette di trasportare tutto o quasi perché la lunghezza di carico sfiora i 170 centimetri.
Il vano posteriore non è solo spazioso, ma si distingue anche per l’assenza del bordo e per il pianale piatto. L’accesso è ottimizzato dal portellone motorizzato con apertura e chiusura attivabili con un bottone, usando la chiave Keyless Entry oppure, ancora più semplicemente, facendo passare il piede sotto il sensore del paraurti. Fatta eccezione per la versione top di gamma, sulla quale è di serie, e su quella d’ingresso, la Evolution, sulla quale non si può avere, sulle altre due declinazioni è un accessorio da 450 euro.
Renault parla di “dimensioni ideali per gli operatori professionali, ma anche per le famiglie, soprattutto in città”. Lo stesso peso contenuto – tra 1.423 e 1.476 kg – consente di sfruttare le potenzialità della Symbioz senza gravare troppo sui consumi. Con 1.500 euro si può trasformare la vettura in una veranda mobile: è il costo del vetro opacizzante Solarbay, già proposto con successo sulla sportiva Rafale e sulla monovolume Scenic E-Tech Electric. La tecnologica opzione AmpliSky opacizza i segmenti della superficie vetrata del tetto. Il segreto sono i campi elettrici del Polymer Dispersed Liquid Cristal che spostano le molecole a richiesta e garantiscono la protezione dal sole. Quattro le posizioni previste: trasparenza del tetto nella parte anteriore o completa oppure opacità totale o parziale. La soluzione Solarbay promette di limitare al massimo l’effetto serra nell’abitacolo garantendo il comfort termico a bordo d’estate e d’inverno, più efficacemente delle tende meccaniche, ma fa anche guadagnare 30 centimetri di spazio all’interno dell’abitacolo in altezza.