
Le tre operatrici dopo l'aggressione sono riuscite ad avvertire una dottoressa in servizio al reparto Psichiatria che ha sedato il paziente
Ennesima aggressione al personale medico. Tra la notte di venerdì e sabato, 18 gennaio, all’ospedale Moscati di Taranto sono state aggredite a pugni e calci durante un controllo dei parametri vitali da un paziente ricoverato nel reparto di Otorinolaringoiatria che era in stato di alterazione psico-fisica. Le tre operatrici dopo l’aggressione sono riuscite ad avvertire una dottoressa in servizio al reparto Psichiatria che ha sedato il paziente. In seguito, le operatrici sanitarie hanno ripreso a lavorare e a fine turno si sono recate al punto di primo intervento dello stesso ospedale per farsi medicare le contusioni riportate e avviare la pratica di infortunio sul lavoro. La prognosi data è di 3 giorni e non sono state presentate denunce.
Nel condannare la vicenda il segretario generale della Fp Cgil di taranto, Cosimo Sardelli, e la segretaria provinciale-settore sanità, Cristina Fama, hanno sottolineato come le tre operatrici fossero “completamente sole nel reparto. Senza personale medico, socio sanitario, né ausiliario. Si sono ritrovate abbandonate da tutti e non tutelate“. E ancora hanno sottolineato che si parla “insistentemente del fenomeno delle aggressioni, sempre più dilagante, come un fenomeno inaccettabile ma è del tutto evidente che le attuali misure quali l’inasprimento della pena e le linee guida ministeriali e regionali non sono servite a nulla“. Oltre “ad essere inondati da parole di sconforto, di indignazione, di solidarietà, ancora poco si fa concretamente per proteggere il personale sanitario”.