Nel giorno in cui l’Inail rende noti i dati sui morti sul lavoro – 191 nei primi tre mesi del del 2024 – viene segnalato un incidente mortale sul lavoro a Gioia del Colle (Bari): un operaio di 59 anni ha perso la vita mentre era di turno ed era alla guida di un muletto nell’azienda metalmeccanica di cui era dipendente martedì 30 aprile. Da accertare le cause del decesso, ma l’uomo sarebbe stato sbalzato dal mezzo. Sul posto, subito dopo la tragedia avvenuta, sono intervenuti i soccorritori del 118, i carabinieri e gli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.
La salma è a disposizione della magistratura ed è stata portata al Policlinico del capoluogo pugliese. “Con profondo sgomento ho appreso la drammatica notizia del decesso di un nostro concittadino sul proprio posto di lavoro. A nome dell’intera comunità di Gioia del Colle, esprimo tutta la mia vicinanza ed il mio cordoglio ai familiari e a tutte le persone colpite da questo immane dolore” scrivo su Facebook il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo.
Nel primo trimestre 2024 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 191, cinque in meno rispetto alle 196 registrate nel primo trimestre 2023 (-2,6%) e 21 in meno sul 2019, ma 25 in più rispetto al 2020, segnato dalle chiusure legate alla pandemia, sei in più sul 2021 e due in più sul 2022.
A livello nazionale i dati rilevati a marzo evidenziano per il primo trimestre 2024 un incremento rispetto al 2023 dei casi mortali avvenuti in occasione di lavoro, passati da 148 a 151, e un calo di quelli in itinere, da 48 a 40. La diminuzione ha riguardato la gestione Agricoltura (da 20 a 18) e il Conto Stato (da 8 a 4), mentre l’Industria e servizi passa da 168 a 169 denunce mortali. Dall’analisi territoriale emergono incrementi al Sud (da 31 a 41 denunce), nel Nord-Ovest (da 60 a 63) e nelle Isole (da 16 a 17), e cali nel Nord-Est (da 41 a 38) e al Centro (da 48 a 32). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la Lombardia e la Puglia (+7 ciascuna), la provincia autonoma di Bolzano (+5) e la Calabria (+4), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-13), il Piemonte (-7), il Lazio, le Marche e l’Umbria (-5 ciascuna).