Libri e Arte

Come raccontare la Resistenza ai più giovani? Sei libri per rispondere alle domande di figli e alunni su fascismo e antifascismo

“Cosa vuol dire fare la Resistenza? Liberazione da cosa? I partigiani erano soldati? Cosa faceva di brutto il fascismo? Mussolini era amico di Hitler?”. Sono tante le domande che i bambini si e ci pongono ogni volta che parliamo loro, a casa o a scuola, del 25 aprile, la festa della Liberazione. Non sempre è facile rispondere raccontando un periodo così complesso della storia d’Italia. A darci una mano sono i libri che ogni anno arricchiscono gli scaffali delle biblioteche e delle librerie. Ilfattoquotidiano.it ne ha scelti alcuni per i lettori, per i loro alunni, per i loro figli.

Nonno terremoto di Fulvia Alidori e Daniele Susini (Einaudi ragazzi)
Bastano 47 pagine ben scritte, essenziali, frutto dell’ascolto di due testimonianze (quelle di Rav Luciano Meir Caro e Cesare Finzi), per parlare a dei bambini di leggi razziali, di esclusione, di antisemitismo. Gli autori riesco a farlo attraverso una semplice ma altrettanto chiara narrazione che mette al centro la storia di un bambino del 1938 e di lato quella di Árpád Weisz, calciatore e allenatore di calcio finito nel campo di concentramento di Auschwitz dov’è morto il 31 gennaio 1944. Una storia che, grazie anche alle belle illustrazioni di Angelo Ruta, non ha bisogno di molte spiegazioni e mediazioni ma arriva dritta dritta al cuore e alla ragione di ogni lettore. (Dagli otto anni)

Hanno ucciso la libertàdi Ilaria Mattioni (Paoline)
Un libro di storie che mettono al centro la libertà di pensiero, la democrazia e il coraggio. Il romanzo racconta dell’omicidio di Giacomo Matteotti basandosi sui fatti storici e sui documenti dell’epoca. I personaggi narrati sono realmente esistiti. Persino il disegno citato del faccione del Duce accompagnato dalla scritta “Abbasso Mussolini gran capo degli assassini” è reale ed è conservato presso l’Archivio Albe e Lica Steiner così come il volantino che auspicava la guerra. Alcune pagine parlano da sole: “Il giornale doveva finirla di mettere il bastone tra le ruote al fascismo, Mussolini l’aveva detto chiaro e tondo, pena la chiusura della testata”. (Dai nove anni)

Berlino 1936. La storia di Luz Long e Jesse Owensdi Giuseppe Assandri (San Paolo)
Gli appassionati di sport non possono fare a meno di leggere questo testo scritto con grande capacità di coinvolgimento del lettore da Assandri. Chi è nato nel 2000 forse non lo sa ma i giochi olimpici del 1936 rappresentano un evento epocale perché sono stati concepiti come strumento di propaganda dal nazismo. Ma queste pagine non hanno nulla a che fare con un racconto didattico. Anzi. Parlano di due uomini, due atleti: Luz Long, tedesco, e Jesse Owens, campione statunitense afroamericano. Owens sbaglia i primi due salti, gliene resta uno per tentare di accedere alla finale. Luz allora che si è già qualificato gli dà dei suggerimenti grazie ai quali sarò oro e record olimpico. La storia di un’amicizia nata grazie allo sport che è andata oltre ogni confine. (Dai dieci anni)

Chiamami Giulietta di Vichi De Marchi (Feltrinelli)
Sullo sfondo la guerra che avanza, in primo piano la storia di Maria, una ragazzina intelligente e vivace che ama studiare ma che dovrà andare a lavorare da domestica nelle abitazioni dei ricchi, per aiutare i genitori e i fratelli. Tra i tanti luoghi narrati Padova, Roma, Milano ma soprattutto le vicende di una staffetta partigiana raccontate con suspence, con trepidazione, con il desiderio di far sentire ogni lettore parte della vita di Maria. Pagine che danno risalto alle donne, all’emancipazione in quel tempo. (Dai dieci anni)

Se il fuoco ci desidera di Alessandro Carlini (Utet)
Il titolo è l’inizio di una poesia che il protagonista scrive su un foglio quando decide di entrare nella Resistenza. Stiamo parlando di Renato Del Din, un ufficiale partigiano poco conosciuto ai più. A ottant’anni dalla morte, avvenuta il 25 aprile 1944, durante un atto eroico a una caserma della milizia, Carlini, collega giornalista dell’Ansa, ci racconta di un uomo, scalatore, alpino che ad un certo punto della vita si trova di fronte ad una scelta: seguire Mussolini tra le forze repubblichine o ribellarsi ai nazifascisti. E’ in quel momento che Del Din, ricorda il padre prigioniero in India per non aver voluto prestare giuramento al Duce e decide di entrare nelle brigate Osoppo, cuore della Resistenza in Friuli (Dai tredici anni)

Lo chiamavano tempestadi Andrea Franzoso (DeAgostini)
Anche questo è un libro su Matteotti ma scritto con un altro punto di vista. L’autore ricostruisce passo dopo passo il piano squadrista per eliminarlo, assieme agli eventi successivi che hanno fatto da spartiacque nella storia del nostro Paese: le reazioni politiche e l’Aventino; le indagini sul delitto e il processo farsa fini all’assunzione di responsabilità di Mussolini e la soppressione dei diritti. A cent’anni da quel delitto un libro che racconta ai giovani chi ha messo il bene comune davanti a tutto. (Dai dodici anni).