Politica

Toninelli: “Santanchè è la rappresentazione del declino sociale e culturale del paese. Una vergogna”. Su Salvini: “Poverino, mi fa tenerezza”

“Un soggetto come la Santanchè che fa il ministro è una rappresentazione del declino culturale e sociale di questo paese. I cittadini hanno visto la sua boriosità e il suo egocentrismo, che sono l’esatto opposto della politica. Fare politica significa studiare, lavorare, confrontarsi per aiutare gli altri, mentre questa andava in televisione con la borsetta di Hermès. Se fai ministro un soggetto del genere, è ovvio che non possa fare il bene del paese. Poi se guardiamo il dato politico, ragazzi miei, è una vergogna“. È lo sferzante commento pronunciato ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta (Radio Cusano Campus) dall’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli a proposito della mozione di sfiducia presentata dal M5s, sottoscritta da tutte le opposizioni tranne Italia Viva e +Europa e bocciata lo scorso 4 aprile, sulla vicenda giudiziaria della senatrice di Fratelli d’Italia e ministra del Turismo, Daniela Santanchè.

“Santanchè – continua Toninelli – è una signora che per anni è andata in tv a vantarsi delle proprie doti imprenditoriali, dicendo pure a Giuseppe Conte che se il governo non avesse pagato la cassa integrazione Inps, l’avrebbero anticipata gli imprenditori come lei. Oggi è indagata, e quasi sicuramente sarà rinviata a giudizio, per aver pagato coi soldi dei contribuenti la cassa integrazione Inps Covid, mentre i dipendenti andavano a lavorare in quel drammatico periodo”.
E ribadisce: “Capite che avere come ministro un soggetto di questo tipo che si tiene inchiodata la poltrona è la rappresentazione del fatto che culturalmente e socialmente l’Italia è indirizzata verso la strada della morte definitiva?”.

Sul leader della Lega Matteo Salvini, anche lui oggetto di una mozione di sfiducia bocciata alla Camera e presentata da Matteo Richetti di Azione, Pd, M5S, Avs e +Europa per i suoi rapporti col partito di Putin, Russia Unita, Toninelli osserva: “Lui invece, dal punto di vista umano, mi fa tenerezza. Poverino, mi sta diventando quasi simpatico. Mi definiva ‘il ministro dei no’ e oggi ricopre la stessa posizione che ho ricoperto per un anno nel governo Conte Uno. Mi dite una sola cosa che ha fatto Salvini di concreto in un anno e mezzo? Un cantiere, un’autostrada? – prosegue – Gira per le radio e le tv, ultimamente è andato nella trasmissione Belve con la faccia da agnellino per cercare di creare una connessione emotiva con la gente. Ma in realtà è in crisi di voti, e quindi è in crisi come politico, perché fa solo propaganda come base e fondamento della sua politica”.

Toninelli si sofferma poi sul ponte sullo Stretto di Messina: “Con quest’opera Salvini si è proprio disegnato la strada per il suicidio politico più eclatante della storia repubblicana. Non ho pregiudizi sul ponte, sarebbe una figata pazzesca realizzarlo. Ma quando sono stato ministro dei Trasporti, ho convocato i migliori ingegneri e progettisti di ponti, anche all’estero. E tutti mi hanno detto che se il ponte venisse realizzato e se andasse tutto bene, resterebbe aperto dai 3 ai 6 mesi all’anno, mentre gli altri 6 – 9 mesi rimarrebbe chiuso per venti, mareggiate e per tutti i motivi collegati alla natura e alla manutenzione”.
E conclude sarcasticamente: “L’unico ponte che può costruire uno come Salvini è il plastico che ha presentato da Vespa: se gli fai la fotografia giusta e metti dietro un finto sfondo della Sicilia e della Calabria, appare sui social come immagine vera”.