Cinema

Oltre mille artisti e creativi ebrei di Hollywood contro il discorso di Glazer agli Oscar 2024: “No all’equivalenza tra nazismo e Israele”

Ci dissociamo fermamente dal discorso di Jonathan Glazer su ebraicità e Olocausto. Sono oltre mille i firmatari di origine ebraica tra creativi, dirigenti e professionisti di Hollywood che hanno sottoscritto una lettera aperta in cui si prendono con forza le distanze dal discorso del regista de La zona d’interesse. Ritirando l’Oscar per il Miglior film straniero il 10 marzo scorso, il regista britannico, anch’esso di origine ebraica, aveva affermato: “Tutte le nostre scelte sono state fatte per riflettere e confrontarci con il presente, non per dire guardate cosa hanno fatto allora, piuttosto guardate cosa stiamo facendo adesso. Il nostro film mostra dove la disumanizzazione porta al peggio, ha plasmato tutto il nostro passato e il nostro presente. In questo momento ci troviamo qui come uomini che rifiutano che il loro essere ebrei e l’Olocausto vengano strumentalizzati da un’occupazione che ha portato al conflitto tante persone innocenti. Che si tratti delle vittime del 7 ottobre in Israele o dell’attacco in corso a Gaza – di tutte le vittime di questa disumanizzazione – come possiamo resistere?”.

Nella lettera aperta contro le parole di Glazer è scritto: “Rifiutiamo che la nostra ebraicità sia stata dirottata allo scopo di tracciare un’equivalenza morale tra un regime nazista che ha cercato di sterminare un’intera razza di persone e la nazione israeliana che cerca di evitare il proprio sterminio”. Tra i firmatari contro il regista di La zona d’interesse ci sono molti attori come Jennifer Jason Leigh e Debra Messing, registi come Eli Roth, il produttore di La La land Gary Gilbert, i creatori di The Americans – Joel Fields e Joe Weisberg.

“L’uso di parole come ‘occupazione’ per descrivere una popolazione indigena come quella ebraica, che difende il suolo patrio da migliaia di anni, patria che è stata riconosciuta come stato dalle Nazioni Unite, distorce la storia. Dà credito alla moderna diffamazione insanguinata che alimenta un crescete odio antiebraico in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti e Hollywood”. Insomma, il discorso più politico della notte degli Oscar sta infiammando la società e la politica americana ben oltre il solito muro contro muro, anzi con un vero e proprio cortocircuito tra democratici e repubblicani. Interpellato da Variety, Glazer non ha commentato il contenuto della lettera aperta e le affermazioni dei suoi firmatari.