Politica

Fa il gesto della pistola in aula al Senato: polemica su un liceale di 16 anni. E Meloni tira in ballo pure Marco Biagi

Due dita unite, indice e medio, a mimare la canna di una pistola, il pollice alzato, come fosse il grilletto e il braccio alzato, rivolto in aria. È polemica per il gesto di un ragazzo di 16 anni, studente del liceo Righi di Roma, nell’aula del Senato. La pistola, infatti, è stata mimata con le mani a Palazzo Madama mentre erano in corso le comunicazioni della premier Giorgia Meloni.

Il gesto della pistola – La scena è stata immortalata dalle telecamere. Quando il presidente Ignazio La Russa ha salutato la scuola si vede il 16enne, seduto in prima fila nelle tribune per ospiti, alzare il braccio e mimare il gesto della pistola. Un’ insegnante è subito intervenuta, abbassandogli il braccio e anche un commesso l’ha redarguito. Il ragazzo si è poi scusato per un gesto che nei più anziani evoca le P38 degli anni di piombo. Le tre dita della mano alzate rappresentano storicamente il saluto di Autonomia operaia, mentre oggi il gesto della pistola è molto comune nei video dei cantanti trapper, che si atteggiano a boss.

Meloni e il paragone con Biagi – La vicenda è stata usata dal centrodestra per infiammare la polemica. Anche Meloni è intervenuta, tirando in ballo addirittura l’omicidio di Marco Biagi, ucciso dalle nuove Brigate Rosse esattamente 24 anni fa. “Mi colpisce che un gesto del genere avvenga in un’Aula come questa nel giorno dell’anniversario della morte di Marco Biagi, un servitore delle istituzioni, dello Stato che ha pagato con la vita la sua disponibilità verso le istituzioni”, ha detto la presidente del consiglio.

Le scuse del liceo – Sulla vicenda è intervenuta anche la scuola. “Assumeremo un provvedimento disciplinare” ha fatto sapere la preside del Righi, Cinzia Giacomobono. “Nel nostro liceo sappiamo che ci sono studenti di sinistra estrema, critici verso il governo, e studenti di estrema destra. Non è prevedibile tutto quello che i ragazzi possono fare, noi insegniamo ogni giorno ai ragazzi i valori della democrazia e del rispetto. Il Consiglio di classe valuterà il da farsi, in base al regolamento di istituto e alla gravità di quanto compiuto. Ci dispiace, chiediamo scusa, nessuno se l’aspettava”, ha aggiunto la dirigente scolastica. La preside del liceo Righi ha inviato una lettera di scuse al presidenza del Senato, indirizzata a Meloni. Già a Palazzo Madama la docente del giovane ha stigmatizzato il comportamento del 16enni, incontrando il questore anziano del Senato, Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia. Il senatore ha fatto sapere che il ragazzo è già pentito e si è scusato.

La polemica politica – A richiamare l’attenzione verso il gesto mimato dal liceale è stato lo stesso La Russa, che alla ripresa dell’Aula per la discussione generale aveva fatto cenno all’episodio: “Mi corre l’obbligo di segnalare un gesto non proprio elegante, voglio essere light, avvenuto mentre salutavo gli studenti di una scuola di Roma: da parte di uno studente ci sono state due dita e il pollice alzato verso la premier immediatamente represso da una delle insegnanti che mi piace qui segnalare per condannarlo nella maniera più decisiva, anche se si tratta di un ragazzino”. L’intervento di La Russa ha subito scatenato altri esponenti del principale partito di governo. A cominciare dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, che parla di “episodio indegno, incivile e inaccettabile” e di un “gesto senza precedenti“. In realtà un precedente forse c’è, anche se non riguarda un ragazzino e si è svolto fuori dal Parlamento. Nell’aprile del 2008, infatti, Silvio Berlusconi mimò il gesto del mitra nei confronti di una cronista, durante una conferenza stampa a Mosca con Vladimir Putin. La colpa della giornalista russa è aver posto una domanda su un presunto flirt al numero uno del Cremlino. All’epoca Malan militava ancora in Forza Italia, ma evidentemente quell’episodio deve essergli sfuggito.