Cultura

Il colpo di scena che lascia tutti senza parole nell’editoria: le opere Philip Roth in Italia passano da Einaudi ad Adelphi

“Nonostante l’eccellente stato di salute del gruppo di Segrate che proprio martedì scorso ha presentato i risultati del 2023 con un utile netto in aumento del 20 per cento, Einaudi non ha potuto competere con l’offerta economica di Adelphi”, svela Repubblica

Il colpo di scena che ha lasciato tutti senza parole nel mondo dell’editoria è di quelli clamorosi: le opere Philip Roth cambiano editore in Italia e passano ad Adelphi. “Dopo una trattativa durata mesi la casa editrice milanese si è aggiudicata i diritti del catalogo”, ha rivelato Repubblica, spiegando che l’agenzia Wylie li ha ceduti per una somma intorno al milione di euro. La cifra al momento non è stata ufficializzata ma per tutti è già “il colpo di mercato dell’anno”, vista la caratura del grande scrittore americano scomparso il 22 maggio 2018. “Per Einaudi e il Gruppo Mondadori di cui è prestigiosa controllata è senz’altro una perdita non solo economica ma identitaria e un duro colpo al suo prestigio internazionale”, osserva ancora Repubblica. Dietro le quinte di questa operazione che cambia i confini della geografia editoria, ci sarebbe una serrata trattativa durata molti mesi tra l’agenzia letteraria statunitense Wylie, che detiene i relativi diritti, e le case editrici italiane che hanno partecipato all’asta per aggiudicarsi titoli come Pastorale americana, Ho sposato un comunista, La macchia umana e Lamento di Portnoy.

“Nonostante l’eccellente stato di salute del gruppo di Segrate che proprio martedì scorso ha presentato i risultati del 2023 con un utile netto in aumento del 20 per cento, Einaudi non ha potuto competere con l’offerta economica di Adelphi”, svela ancora Repubblica, che ha definito “non un buon segnale per via Biancamano che perde quello che per ogni azienda sarebbe definito un asset e si scopre nello stesso tempo meno appetibile dal colosso mondiale degli agenti letterari”. Se per Einaudi è dunque un duro colpo, dalle parti di Adelphi – il cui storico direttore editoriale e proprietario, Roberto Calasso, è mancato nel 2021 – si brinda: “Inserire Roth in questo catalogo significa non solo dargli probabilmente nuova vita in base alla legge adelphiana in grado di rilanciare ogni autore trasformandolo in un autore di culto (Simenon è diventato Simenon quando ha cominciato a uscire per Adelphi), ma far crescere il valore del catalogo in sé con un effetto leverage”. Dietro quest’importante operazione c’è Roberto Colajanni, designato da Calasso come successore: c’è la sua firma dietro un’operazione editoriale di quelle clamorose, visto che l’autore ebreo è amatissimo dal pubblico oltre che dalla critica. Il mondo dei libri è più vivo che mai.