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Via libera del Parlamento europeo alle patenti ai minorenni. Le critiche: “Affronto a ciò che sappiamo sui rischi per la sicurezza stradale”

È stato dato il via libera dal parlamento europeo alle riforme sulle patenti. Si tratta – come si legge nel comunicato stampa del parlamento – di misure per “contribuire a migliorare la sicurezza stradale e sostenere le transizioni verde e digitale dell’UE”. Dunque le patenti online, le autovalutazione di idoneità e le regole sui neo patentati sono alcune delle modifiche all’interno del progetto, approvato con 339 voti favorevoli, 240 contrari e 37 astensioni.

Tra le novità, quella più insolita riguarda “consentire ai 18enni di ottenere una patente per guidare un camion o un autobus con un massimo di 16 passeggeri, a condizione che siano in possesso di un certificato di idoneità professionale”, con l’obiettivo di “mitigare la carenza di autisti professionisti“. E inoltre che ” i diciassettenni dovrebbero poter beneficiare di una patente di guida per auto o camion se accompagnati da un conducente esperto” è quanto si legge nella nota.

Si tratta però di un progetto che è stato molto criticato dalle organizzazioni per la sicurezza stradale secondo cui l’abbassamento dell’età per pendere la patente porterebbe ad un aumento degli incidenti e delle vittime. “Avere migliaia di adolescenti in più alla guida di camion e automobili è un affronto a tutto ciò che sappiamo sui rischi per la sicurezza stradale” scrive in una nota il Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti, organizzazione senza scopo di lucro che lavora per ridurre il numero di morti e feriti negli incidenti stradali che si verificano in Europa.

Poi prosegue: “Una ricerca condotta dall’Associazione tedesca delle assicurazioni (GDV) mostra che i conducenti di mezzi pesanti di età compresa tra 18 e 20 anni hanno causato una percentuale molto più elevata di collisioni con lesioni personali rispetto ai conducenti di mezzi pesanti di età superiore”, scrive l’organizzazione in una nota. “Se abbiamo bisogno di più camionisti, la risposta è migliorare notevolmente le condizioni di lavoro nel settore, non arruolare ragazzini in età scolare”, attacca Antonio Avenoso, direttore esecutivo di Etsc. Infatti attualmente in quasi tutti gli Stati membri, Italia compresa, per avere la patente C bisogna avere compiuto i 21 anni.

Infine, attacca anche i limitatori delle auto, che hanno dei costi e che potranno permettersi solo le famiglie più benestanti. “Se l’Europa crede nella mobilità sostenibile, allora permettere ai genitori più ricchi di acquistare automobili appositamente adattate per i loro figli è ingiusto, malsano e pericoloso. Dovremmo incoraggiare i giovani a viaggiare camminando, andando in bicicletta e utilizzando trasporto pubblico, senza mettere a rischio la vita dei loro coetanei con i Suv” conclude Avenoso.