Economia

Così Milano taglia fuori giovani e single: “Redditi poco sopra la media, ma vivere costa il 37% in più rispetto alle altre grandi città”

A Milano il costo della vita è salito oltre la soglia di guardia. Soprattutto per giovani e single con un età compresa tra i 18 e i 29 anni, per i quali nel capoluogo lombardo è superiore del 23% rispetto alla media delle grandi aree metropolitane e del 37% in più rispetto alla media delle città con più di 50mila abitanti. I dati arrivano dal report sulle retribuzioni e del costo della vita di Tortuga e Adesso!, che hanno preso in considerazione circa 200mila under 29 della città metropolitana. Un giovane o studente lavoratore spende per beni e servizi attorno ai 1.175 euro al mese, contro una media di 955 euro nelle altre grandi aree metropolitane.

Allo stesso tempo però tra i lavoratori a basso reddito del settore privato la retribuzione oraria lorda per un giovane sotto i 29 anni è di appena 7,73 euro all’ora, una cifra poco più alta rispetto a quella nazionale (circa 7,46 euro) e più bassa di quella media lombarda (intorno ai 7,77 euro). La media generale, sempre a Milano, è intorno a 11,14 euro: superiore alla media nazionale (10,35 euro) e a quella lombarda (10,77 euro), ma non abbastanza per compensare il costo della vita. Che, spiega al Corriere della Sera Francesco Armillei, ricercatore in economia e socio di Tortuga, è più alto del 23% rispetto a quello delle altre città e del 37% rispetto a quelle più grandi. “Milano sta diventando un luogo dove i single vengono tagliati fuori a causa dei costi elevatissimi. Le opportunità sono sempre meno in particolare fra i più giovani e per chi ha un reddito basso”, commenta il ricercatore parlando con il quotidiano di via Solferino, che ha dedicato un approfondimento allo studio nel dorso milanese.

Il rapporto evidenzia le fasce di lavoratori più in difficoltà: giovani con un basso livello di istruzione, in aziende medio piccole, in fondo alla scala dei redditi. Per loro la differenza tra salari e costo della vita è molto significativo. “È compito delle istituzioni e parti sociali garantire un livello adeguato dei salari e un livello dei prezzi più allineato” conclude il ricercatore.