Cronaca

Per Matteo Bassetti gli italiani sono maleducati sanitari: “Influenzati, vanno al cenone e se ne fregano. Dopo il Covid molti passi indietro”

Un popolo di irresponsabili. Dipinge così gli italiani Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova. “Gli italiani dal punto di vista sanitario sono maleducati – ha spiegato Bassetti all’Adnkronos – perché non usano la mascherina anti-Covid, perché non si lavano le mani, perché non stanno a casa quando hanno il raffreddore cercando di rispettare il prossimo, maleducati perché malati vanno comunque al cenone o ai pranzi e se ne fregano, maleducati perché non si vaccinano quando bisognerebbe farlo.

L’infettivologo e polemista da social (da ricordare gli attacchi a Fedez per alcune dichiarazioni sulla salute mentale) cita anche l’abuso di farmaci non specifici, quindi inefficaci al trattamento dei malanni stagionali come l’influenza o il raffreddore, o tantomeno il Covid: “Abusano degli gli antibiotici e poi dicono che comunque è colpa dei medici, ma nella realtà sappiamo bene che un terzo dell’utilizzo degli antibiotici, anche in questa stagione, è in autoprescrizione ovvero si usano quelli che sono avanzati nell’armadietto”.

In uno dei suoi aggiornamenti quasi quotidiani su Instagram, dove commenta questioni sanitarie e in particolare (ancora martedì) le notizie su vaccini e cure anti-Covid, Bassetti aveva affrontato anche la questione del picco influenzale, concordando con i suoi colleghi sul fatto che siamo di fronte alla “peggiore stagione influenzale di sempre”. Il motivo, per lui, è però ancora lo scarso senso di responsabilità degli italiani, e in particolare di coloro che definisce “catastrofisti del Covid”: “Hanno detto alla gente fatevi il tampone e se negativo state tranquilli, partecipate ai pranzi e ai cenoni senza problemi. Ecco il risultato: moltissima gente con il virus dell’influenza e con altri virus respiratori e’ andata in giro raffreddata con la falsa sicurezza del tampone negativo per il Covid.”

Per l’infettovologo rispetto alla stagione della pandemia abbiamo fatto molti passi indietro. Soprattutto perché, argomenta, è diminuita la propensione alla vaccinazione anche tra gli anziani: “Prova ne è che la maggior parte dei contagiati sono soprattutto persone sotto i 60 anni che non si sono vaccinati contro l’influenza che invece avrebbe potuto essere un ombrello protettivo” ha detto a Mattino Cinque News.