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Sparatoria all’università di Praga: “13 morti e 9 feriti gravi”. L’attentatore si è suicidato: era uno studente ceco di 24 anni

13 morti, oltre allo stesso killer, venticinque feriti di cui 9 gravi, poi il suicidio. Una strage, quella compiuta a Praga, capitale della Repubblica Ceca, dove uno studente di 24 anni, armato di fucile, ha fatto fuoco su studenti e professori dopo aver fatto irruzione nella facoltà di Lettere dell’università Carolina. La polizia, intervenuta sul posto, ha disposto l’evacuazione degli edifici mentre “l’intera piazza Jan Palach e l’area circostante” sono state “completamente chiuse”. Una volta isolata la zona, il blitz. Ma quando i poliziotti sono entrati e si sono avvicinati a lui, l’attentatore si è suicidato con un colpo di fucile.

Si chiamava David Kozak e aveva annunciato sul suo canale Telegram l’azione che ha poi compiuto. “Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi”, aveva scritto aggiungendo di “aver voluto sempre uccidere” e di aver “realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer”. Kozak – secondo quanto comunicato dalle autorità – questa mattina ha anche ucciso il padre, nato nel 1968, in Boemia.

Il killer è “con tutta probabilità” responsabile anche della morte di due persone la settimana scorsa nella foresta di Klanovicky vicino a Praga. Lo studente aveva un regolare porto d’armi e possedeva diverse pistole. Dentro la facoltà è stato un enorme arsenale di armi, riporta l’agenzia Ctk, sostenendo che se non ci fosse stato un rapido intervento della polizia, le vittime sarebbero state molte di più.

Poi l’irruzione nell’università e gli spari. Molti studenti, come evidente dalle immagini trasmesse dalle tv, si sono rifugiati ai piani alti dell’edificio, cercando di mettersi in salvo anche sui cornicioni. Altri, invece, si sono barricati all’interno delle aule. Le scene di panico sono immediatamente rimbalzate sui social network. In molte immagini si vedono gli studenti e il personale con le mani alzate che lasciano la struttura e i poliziotti armati che seguono le operazioni. In altre immagini si vede Kozak con una lunga arma da fuoco che cammina nel corridoio della facoltà di Lettere e Filosofia.