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Il pasticcio tedesco: le elezioni nazionali del settembre 2021 a Berlino devono essere ripetute in 455 sezioni

La Corte costituzionale tedesca accogliendo parzialmente un ricorso del gruppo di opposizione CDU/CSU ha disposto che le elezioni nazionali tedesche del 26 settembre 2021 a Berlino debbano essere ripetute in 455 sezioni, per le innumerevoli mancanze che erano emerse in molti seggi, ritenute dai giudici suscettibili di avere ripercussioni sulla distribuzione dei mandati elettorali. C’erano state situazioni caotiche: schede mancanti o errate e code inesauribili, che costrinsero alla chiusura temporanea, o ad un’apertura prolungata oltre il termine delle 18, di diversi seggi della capitale, dove oltre che per il Parlamento nazionale si votava anche per circoscrizioni locali e per un referendum.

La vicepresidente della Corte costituzionale Doris König ha indicato che nelle 455 sezioni interessate dai disagi, circa un quinto di tutta la capitale, il voto per il Parlamento dovrà essere completamente ripetuto. I cittadini saranno dunque chiamati a compilare entrambe le schede previste recandosi ai seggi o per corrispondenza. Le consultazioni dovranno ripetersi entro 60 giorni dalla sentenza; la data già indicata dal capo dell’Ufficio elettorale di Berlino Stephan Bröchler come possibile è l’11 febbraio 2024.

Il Bundestag stesso aveva già deciso il 10 novembre 2022, con i voti della maggioranza di governo, la necessità di ripetere parzialmente la consultazione, ma aveva disposto di procedervi solo in 327 delle 2.256 sezioni cittadine ed in 104 delle 1.507 sezioni postali, cioè 24 in meno. Per CDU/CSU erano però troppo poche, tra l’altro perché la maggioranza non aveva ritenuto come completamente nullo il voto in ben sei dei collegi elettorali contestati dall’Ufficio federale per le elezioni. Il principale gruppo di opposizione aveva chiesto perciò venissero raccolte ex novo in metà Berlino le schede col secondo voto, quello alle liste dei partiti. La Corte, pur ampliando il bacino entro il quale la consultazione debba ripetersi, ha negato un’estensione così ampia, tanto meno un’integrale ripetizione del voto in tutta la capitale. Ha accolto invece la tesi del Governo ed affermato la regolarità della relativa decisione del Bundestag, che dal principio di democrazia discende che i cittadini debbano avere certezza che il loro voto validamente espresso non sia ignorato.

Riguardando la reiterazione delle elezioni solo parzialmente uno Stato federale su 16 la maggioranza di Governo nel suo complesso non è messa in pericolo, anche se per alcuni deputati la decisione di Karlsruhe potrà tuttavia comunque segnare la perdita del mandato. Più problematico avrebbe potuto essere per la Linke, ed anche per il gruppo poi staccatosi di Sahra Wagenknecht, entrata in Parlamento solo grazie a tre mandati diretti, di cui due conquistati proprio a Berlino. Se ne avesse perso uno avrebbe rischiato di non raggiungere il quorum e perdere tutti i deputati. Questa eventualità però con la decisione presa dai giudici di Karlsruhe sarebbe scongiurata secondo il capogruppo della Linke, Dietmar Bartsch: la nuova consultazione non potrà sostanzialmente scalfire i mandati diretti vinti da Gregor Gysi e Gesine Lötzsch, rispettivamente a Treptow-Köpenick e Lichtenberg.

La Corte costituzionale del Land Berlino aveva già registrato “gravi e sistematiche mancanze” nel voto per la Camera dei rappresentanti della capitale del 26 settembre 2021 e ne aveva dichiarato l’invalidità, sfociata in nuove elezioni il 12 febbraio di quest’anno, che hanno visto l’affermazione di una coalizione tra CDU e SPD che ha sostituito il tripartito SPD, Verdi e Linke che governava la città dal 2016.La decisione dei giudici costituzionali federali ha tuttavia più ampio significato nella statuizione di cosa si debba intendere per vizio elettorale. I porporati hanno rilevato infatti che la partecipazione al voto deve essere facilitata, per questo devono essere previsti un adeguato numero di schede, di cabine elettorali e di urne; la loro scarsità è un errore preparatorio. Attese oltre un’ora sono indizio dell’esistenza di una carenza elettorale, e così pure locali aperti dopo l’orario di chiusura. Non è automaticamente un problema se il voto è dato dopo il termine di chiusura nei seggi, ma la consultazione può essere illegittima se gli elettori sono ammessi ai seggi solo dopo l’orario. I giudici di Karlsruhe hanno anche chiarito che nel caso delle elezioni della Camera dei rappresentanti di Berlino le consultazioni dovettero essere rifatte integralmente perché c’erano stati errori più gravi, come schede elettorali copiate; mentre l’esame dei verbali di tutti i distretti elettorali ha permesso loro di indicare ora la necessità di ripetere quelle per il Bundestag solamente a circa il 15% delle circoscrizioni.