Scuola

Elena è malata, la scuola non può assicurarle la dad, i compagni non entrano in classe: “Vogliamo la didattica a distanza per lei”

“Vogliamo la didattica a distanza per la nostra compagna”. A lanciare questo appello sono stati gli studenti di una classe quarta dell’istituto tecnico agrario “Sartor” di Castelfranco Veneto, che martedì non sono entrati in aula per protesta e per far sentire la loro voce. Elena, 17 anni, da ottobre non può andare in classe a causa del tumore: è costretta a sottoporsi alla chemioterapia, ma non si è arresa. Lei e la sua famiglia si stanno impegnando fin dal primo giorno della terapia per poter comunque seguire le lezioni online. Una richiesta che dovrebbe essere scontata ma che non lo è affatto in questa scuola del Veneto perché – come spiega a ilfattoquotidiano.it la dirigente Antonella Alban – “la fibra per la Rete non è mai arrivata”. Era il mese di novembre del 2015 quando l’allora premier Matteo Renzi, annunciava, durante l’assemblea dei gruppi parlamentari del Pd: “La banda larga raggiungerà tutte le scuole italiane entro la fine della legislatura”. A quei tempi la ministra dell’Istruzione era Stefania Giannini. Da allora sono passati otto anni, quattro legislature, sei inquilini di viale Trastevere ma al “Sartor” la Rete con la fibra non è mai arrivata.

Ad oggi c’è la possibilità di navigare ma con una connessione su linea terrestre, non sufficiente – secondo quanto ci riferiscono – per attivare le lezioni online sincrone per Elena. A non arrendersi, tuttavia, sono la mamma e il papà della 17enne: una volta fatta la richiesta della dad alla scuola e venuti a conoscenza delle difficoltà tecniche, nei giorni scorsi hanno chiesto ai compagni della figlia di non entrare in aula ma di manifestare davanti al “Sartor” per non far cadere nel vuoto la volontà della ragazza di continuare a vivere come gli altri, nonostante la malattia. Una “protesta” che ha toccato le corde del cuore quando la madre ha spiegato che Elena ha bisogno di sentirsi parte della comunità scolastica al pari di tutti i ragazzi che sono nei reparti oncologici degli ospedali, che possono seguire con la dad le lezioni. A darsi da fare e ad assicurare a ilfattoquotidiano.it che ben presto sarà tutto risolto è proprio la preside: “Dal momento che è stata fatta la richiesta è stato concesso di seguire delle lezioni individuali pomeridiane con i professori per un totale di sette ore ma mi rendo conto che la volontà della ragazza è un’altra. Purtroppo la fibra qui non è mai arrivata. La attendiamo da otto anni. A novembre 2023, dei tecnici sono venuti a fare un sopralluogo ma poi non si è saputo più nulla. Ora, ho stipulato un contratto con una società che a breve dovrebbe risolvere il problema in modo che Elena possa fare didattica a distanza”.

Una spesa di 1.200 euro di cui l’istituto agrario si farà carico senza attendere l’intervento del ministero dell’Istruzione. La promessa di Renzi, il piano nazionale digitale, il Covid, all’agrario di Castelfranco, non hanno mai risolto il problema. La scuola si trova in periferia e – a detta della dirigente – ci sarebbero stati dei problemi a portare fino lì la fibra. Durante la pandemia la preside aveva stipulato un altro contratto con un ente privato per riuscire a fare la dad. Alban si è rivolta anche al sindaco e presidente della provincia Stefano Marcon per una risoluzione nel più breve tempo possibile: “Stiamo facendo tutto quello che possiamo. La manifestazione dei ragazzi è stata un bel gesto di solidarietà nei confronti della compagna. L’affetto è ciò che conta in questi difficili momenti”.