Musica

Tedua ha il concerto più bello in circolazione: “La mia rivalsa dopo sette anni di carriera. Sanremo? Lì devi andare con una canzone tipo ‘A Te’ di Jovanotti. Sui duetti chiamerei Cremonini”

Il tour sold out di Tedua è una esperienza immersiva nel mondo dell'inferno e del Purgatorio di Dante. Uno show di oltre due ore che sono puro godimento visivo. L'artista esclude la partecipazione al Festival, ma ha le idee chiare su una sua eventuale partecipazione in futuro: “Canterei col pianoforte, per mostrare la mia versatilità”

Fondere l’arte, la cultura e la musica assieme si può. Ne ha dato ampia dimostrazione Tedua ieri sera al suo primo MediolanumForum di Assago (Milano) di quattro, sold out da mesi. La celebrazione dal vivo del suo triplo disco di platino “La Divina Commedia” è stata una goduria per gli occhi e le orecchie per oltre due ore. In gran forma, elegante ma allo stesso tempo pieno di grinta, Tedua ha voluto mettere la firma su quello che è, ad ora, lo show live più bello in circolazione con scenografia e visual spettacolari, grazie alla collaborazione con lo studio Blearred Milano, guidato nella visione creativa dello show designer Jordan Babev e set designer Eleonora Peronetti. Un vero e proprio viaggio emotivo attraverso l’Inferno e il Purgatorio dantesco. Ad aprire e chiudere lo show sul palco l’attore Alberto Onofrietti, che Tedua ha personalmente conosciuto sul set di “L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido, che ha recitato alcuni versi dell’inferno dantesco. Tanti gli ospiti intervenuti: Federica Abbate (“Angelo all’Inferno”), Kid Yugi (“Paradiso artificiale”), Paky (“Rari”), Vazte & Disme (“Blue Face”), Bresh (“Step By Step” e “Anime libere”), i prossimi partecipanti alla finale di Sanremo Giovani 2023 BNKR44 (“La verità”) e Capoplaza (“Polvere”). Un pensiero da parte di Tedua anche per Shiva, in carcere dal 26 ottobre con l’accusa di tentato omicidio, possesso abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose: “Onore per Shiva perché veniamo tutti dalla strada e noi non giudichiamo”. Dopo le 12 date sold out con 105 mila biglietti venduti in totale, Tedua ha annunciato “Il Paradiso – Atto Finale”, agli I-Days Milano sabato 29 giugno all’Ippodromo SNAI. Abbiamo incontrato Tedua qualche attimo prima che salisse sul palco.

La domanda che tutti si fanno è: andrai al Festival di Sanremo 2024?
Rispondo citando ‘Meglio che morto’ dei Club Dogo. Un giorno ho fatto un freestyle su questo brano: ‘Non sono mai stato uno sereno e nemmeno da Sanremo e magari lo vedremo’…

Quindi?
Se dovessi andare vorrei esprimere il mio lato più versatile ed artistico e porterei una bella canzone mentre suono il pianoforte. Quello è un contesto dove devi andare con una canzone come ‘A te’ di Jovanotti o ‘La Cura’ di Battiato. Se no, non me la sentirei. Per la serata dei duetti chiamerei Cesare Cremonini, pilastro degli show live. Comunque ora sono qui che mi scateno tra i sold out, per ora non è la mia priorità.

Perché?
Sia il mio management che la mia casa discografica sono bravissimi e mi mettono zero pressione. È ovvio che dopo un progetto come ‘La Divina Commedia’ andare a Sanremo sarebbe una mossa di marketing perfetta. Ma è la canzone che ti porta al Festival e non l’artista. Ci andrei se avessi una canzone che parla della nascita di mio figlio o della perdita di mia madre.

Dovessi andare ora che canzone porteresti?
Un brano contro l’ipocrisia della politica estera riguardo i conflitti e le guerre che ci sono. Se andassi ora lo farei per smuovere le coscienze, ma sarebbe una missione e un grosso carico di stress. Il fatto che non ci vado è perché porto rispetto a quel palco. Se dico che non ci vado togliere hype a loro, lo dico per Amadeus.

Tutte le strade del progetto ‘La divina commedia’ portano al cinema. Ti piacerebbe recitare?
Ho fatto una piccola parte nel film di Placido. Mi piacerebbe molto studiare cinema e dare un contributo. Mi appassionano molto sceneggiatura, la direzione della fotografia, i costumi… Penso che il cinema sia la rappresentazione artistica più bella che ci sia perché mette assieme moda, musica, scenografia, scrittura. Insomma mi piacerebbe tanto e del resto lo canto anche in ‘Scala di Milano’: ‘spero che il cinema italiano torni al successo degli albori’.

Quale potrebbe essere la soluzione?
Credo che Roma e Milano debbano comunicare come lo fa l’industria americana con Hollywood.

Perché non dai il tuo contributo?
Eh ma è un lavoro da 35-40enne non è una roba da ragazzini!

Stai lavorando al prossimo disco?
Vorrei farlo uscire a gennaio o a febbraio il giorno del mio trentesimo compleanno, il 21 febbraio.

Cosa puoi anticiparci?
Ho disseminato qui e lì il mio prossimo alter ego. Avrà a che fare con le stelle.

C’entra l’oroscopo?
In qualche modo sì, ma non proprio.

Chi è Tedua oggi?
Per citare la mia vocal coach Danila Satragno: io sono nato per dare mio malgrado. Ho una missione.

(Foto di Andrea Bianchera)