Televisione

L’arte di insegnare l’arte, ma anche il teorema di Pitagora

Quando siamo bambini, e ancora più quando diventiamo preadolescenti, adolescenti e poi giovani adulti, nessuno è davvero felice di andare a scuola.
Certo, possiamo essere felici di trovarci assieme ai nostri amici, di avere quella splendida complicità che solo fra i banchi di scuola si può creare e di sicuro gioiremo dei bei voti ottenuti, ma non penso esista nessuno che si svegli entusiasta al mattino perché di lì a breve scoprirà le meraviglie della seconda declinazione di latino o delle equazioni di terzo grado.

Con la maturità si comprende che in realtà tutto ciò è bellissimo e che quel diritto che ora ci pare naturale ed intoccabile – lo studio – possiamo permetterci di maltrattarlo proprio perché non penseremmo mai ci potrebbe essere tolto. Scopriamo che non tutti sono così fortunati da godere di quel diritto e, a quel punto sì, cominciamo a rivalutare anche la seconda declinazione di latino e le equazioni di terzo grado.

Proprio per questo motivo, però, sono convinto che spesso chi e come insegna ai ragazzi sia persino più importante di ciò che insegna nel momento. Negli scorsi giorni ho scoperto una bella iniziativa che è in corso alle pendici dell’altopiano della Paganella.

Gianni Endrizzi è un artigiano del legno, è non vedente e insegna ai ragazzi la splendida arte del lavorare questo materiale affascinante. Sulla pagina Instagram che ha creato assieme ai suoi “alunni”, lelucidellegno, è scritta una cosa bellissima: non vedente con la passione del legno con cui creo quello che immagino.

Jacopo, Gabriele e tutti i ragazzi che lo seguono in questa passione scoprono che, come dice Gianni, il legno ha sfumature invisibili all’occhio e che l’unico limite è l’immaginazione. Creano, imparano e si divertono.

Di certo si divertono anche gli studenti che nello scorso anno hanno scoperto Ripassongs, la spassosissima app in cui Lorenzo Baglioni aveva trovato una maniera divertente per insegnare agli scolari alcuni argomenti base di inglese, matematica, geografia, educazione civica ed italiano e che adesso torna con cinque nuove clip – a partire dal 3 novembre in esclusiva sulla Boing App, l’applicazione gratuita di Boing (canale 40 del DTT) rilasciata su Android (Google Play), iOS (Apple Store) e Huawei (App Gallery) – questa volta dedicati all’uso della lettera H, all’Italia fisica, allo studio del corpo umano, dei Sumeri e del teorema di Pitagora.

Chissà, se Ripassongs fosse esistita ai miei “tempi scolastici”, probabilmente oggi avrei un rapporto migliore anche con il Pi greco, con la media, la mediana e sì, anche con la moda.