Televisione

Caos Rai, “ascolti bassi. I vertici vogliono mettere la testa sotto la sabbia, situazione grave”: il Pd attacca. La risposta: “RaiUno è saldamente il canale preferito dagli italiani”

Dopo la nota dei parlamentari democratici della commissione di Vigilanza Rai e un articolo uscito su Repubblica, da Viale Mazzini arriva una nota: "Quanto invece alle valutazioni e ai giudizi, assolutamente infondati , sui conduttori, come riportato nell’articolo di Repubblica “Tg e programmi flop. La Rai affonda Mediaset la sorpassa” (...) stupisce poi che tali giudizi, in particolare il riferimento agli “amici” vengano rilasciati da esperti dello Studio Frasi che, dallo scorso mese di giugno, non ha più un contratto attivo con la Rai"

Il clima a Viale Mazzini è rovente. “TeleMeloni“, come la chiamano alcuni, non funziona. “Gli ascolti della Rai vanno male. Il canone viene tagliato e, di conseguenza, le risorse diminuiscono. L’indebitamento aumenta e non si vede all’orizzonte alcuna diminuzione degli sprechi”, il Partito Democratico rompe il silenzio e chiama in causa la governance sovranista: “La situazione del servizio pubblico radiotelevisivo è dunque grave e la risposta che giunge dall’azienda non solo non ci convince, ma rende la vicenda ancor più buia poiché i vertici Rai sembrano voler mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Chiediamo l’immediata convocazione in commissione di Vigilanza dei dirigenti Rai. Vengano a riferire al più presto dimostrando così di tenere al bene e al futuro del servizio pubblico”, si legge nella nota dei parlamentari democratici della commissione di Vigilanza Rai.

Missiva giunta in una giornata di scontro con la stampa. “Tg e programmi flop. La Rai affonda, Mediaset la sorpassa. Per la prima volta la tv di Stato perde stabilmente il primato degli ascolti, il palinsesto sovranista non decolla, redazioni in rivola a Viale Mazzini”, aveva tuonato il quotidiano Repubblica riportando i dati elaborati dallo Studio Frasi. Dal 10 settembre al 28 ottobre nell’intera giornata Mediaset con il 38,45% di share fa meglio della Rai 35,37%.

Una lista di insuccessi sottolineata da settimane da diversi media, con il servizio pubblico già alle prese con le uscite eccellenti, da Fabio Fazio a Massimo Gramellini a Bianca Berlinguer, protagonisti di nuovi successi su altre reti. Così pesano i bassi ascolti, solo per citarne alcuni, di Pino Insegno e del suo “Mercante in Fiera”, “Avanti Popolo” con Nunzia De Girolamo, “La Volta Buona” di Caterina Balivo. Gli ascolti in calo di “Agorà”, la prova deludente di “Tango” con Luisella Costamagna”, ma anche i flop in prime time per Rai2 di Bianca Guaccero (“Liberi Tutti”) e Max Giusti (“Fake Show”). Oltre alla flessione dei notiziari di punta.

Una sfida a colpi di note stampa e non solo. La Rai si affida al Tg1 per fornire la sua versione dei fatti, valorizzando in primis l’intervista a Bergoglio. “Dopo l’intervista a Papa Francesco realizzata in esclusiva dal Tg1, i vertici della Rai sottolineano impegno e missione del servizio pubblico“, annuncia Laura Chimenti nell’edizione delle 20. In un servizio la giornalista Giancarla Rondinelli rilancia le parole soddisfatte dell’amministratore delegato Roberto Sergio (“Una pagina di grande servizio pubblico che ci richiama ai nostri stessi valori”) e del direttore generale Giampaolo Rossi (“Con l’intervista al Pontefice il Tg1 ha diffuso una voce universale capace di parlare alla coscienza di ciascuno e di aiutare a interpretare il drammatico momento storico che stiamo vivendo”), soffermandosi sugli ascolti dell’intervista superiori ai 4 milioni di telespettatori.

“E a proposito di ascolti- continua il Tg1 – le tre reti generaliste Rai dal primo al 28 ottobre hanno fatto registrare il 31,2 di share in prima serata e il 29,6 di share nell’intera giornata, rispettivamente con un più 5,5 e un più 3,1 per cento rispetto alle tre generaliste della concorrenza. In prima serata, inoltre, Rai 1 ha vinto 44 serate su 52 da inizio stagione al 31 ottobre e la Rai, con la sua offerta generalista, ne ha vinte 40 su 52″. Nella nota completa, in risposta a Repubblica, la Rai ha parlato di una lettura “platealmente distorta” spiegando che “gli stessi dati, se correttamente letti, evidenziano che Rai 1 è saldamente il canale preferito dagli italiani sia in prima serata che nelle 24 ore e Rai 3 è il terzo canale più visto nelle 24 ore”. La lunga replica, che pure sembra mostrare l’agitazione ai piani alti dell’azienda, si sofferma anche sugli ascolti non lineari e sui numeri in crescita di RaiPlay.

Fin qui i dati che sarebbe stato sufficiente leggere con onestà intellettuale. Quanto invece alle valutazioni e ai giudizi, assolutamente infondati , sui conduttori, come riportato nell’articolo di Repubblica “Tg e programmi flop. La Rai affonda Mediaset la sorpassa” vale la pena di ricordare che – per loro esplicita ammissione – né Fabio Fazio né Bianca Berlinguer hanno mai detto di essere stati “cacciati” dalla Rai, ma di aver fatto scelte professionali personali prima dell’arrivo dei nuovi vertici. Stupisce poi che tali giudizi, in particolare il riferimento agli “amici” vengano rilasciati da esperti dello Studio Frasi che, dallo scorso mese di giugno, non ha più un contratto attivo con la Rai”, si conclude la nota. Il clima è rovente, dicevamo, i prossimi mesi forse ancora di più.