Televisione

L’Agcom richiama Mediaset al rispetto dell’immagine della donna, nel mirino ‘Forum’ e ‘C’è Posta per Te’: “Comportamenti tossici senza interventi correttivi”

L'Agcom ha rilevato una "mancanza di adeguate cautele nella scelta della storia che ha costituito oggetto del programma" e l'"assenza di stigmatizzazione da parte della conduttrice dei comportamenti violenti nei confronti della protagonista"

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha emesso un richiamo formale nei confronti di Mediaset, esortando il network televisivo a garantire il “più rigoroso rispetto dei principi previsti a tutela degli utenti” e a presentare una “corretta rappresentazione dell’immagine della donna” nei programmi di intrattenimento. Questa decisione dell’Agcom fa seguito a preoccupazioni riguardanti due programmi di punta di Mediaset: ‘C‘è posta per te‘ e ‘Forum’.

Nel mirino del Garante sono finiti alcuni episodi in particolare. Nella puntata di ‘C’è posta per te‘ andata in onda il 7 gennaio, condotta da Maria De Filippi su Canale 5, è stata raccontata la storia di una relazione sentimentale caratterizzata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo nei confronti della donna. La segnalazione all’Autorità è giunta dall’Associazione Differenza Donna APS, che ha espresso preoccupazione riguardo alla rappresentazione misogina delle relazioni e all’assenza di un intervento correttivo da parte della conduttrice. Questo, secondo l’Associazione, ha contribuito a legittimare e riprodurre trattamenti inaccettabili.

L’Agcom ha rilevato una “mancanza di adeguate cautele nella scelta della storia che ha costituito oggetto del programma” e l'”assenza di stigmatizzazione da parte della conduttrice dei comportamenti violenti nei confronti della protagonista”, sostenendo che ciò ha veicolato “un messaggio distorto che finisce per minimizzare la scorrettezza dei comportamenti del marito”.

Anche il programma ‘Forum‘ è stato oggetto di critiche. Nella puntata andata in onda il 3 febbraio, che trattava la gestione della rabbia e la vicenda di una coppia separata in conflitto per l’affidamento del figlio minore, la giudice del programma, Melita Cavallo, è stata oggetto di critica. Le affermazioni della giudice hanno suggerito che la condotta violenta dell’uomo era “quasi comprensibile”, attribuendo una responsabilità alla protagonista femminile per il comportamento violento del protagonista maschile. Secondo l’Agcom, ciò ha veicolato un “messaggio distorto” che giustifica i comportamenti violenti del protagonista maschile e normalizza modelli di relazione interpersonale improntati all’aggressività.

In risposta a questi casi, l’Agcom ha emesso un richiamo formale a R.T.I., la società madre di Mediaset, affinché garantisca nei programmi di intrattenimento il più rigoroso rispetto dei principi di rappresentazione dell’immagine della donna. L’Agcom ha sottolineato la necessità di una corretta rappresentazione dell’immagine della donna nei programmi di informazione e intrattenimento.