Politica

Sgarbi e i cachet d’oro, vox tra i deputati di centrodestra, tra fughe e imbarazzi: “Se ha violato le norme si deve dimettere”

“Ho un appuntamento”. “Ti rispondo la prossima volta”. “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. “Non è materia di mia competenza”. “Oggi parlo solo di donne”. “Non sono informato”. “Non dipende da me”. Sono le risposte date da alcuni deputati di maggioranza alla domanda sull’opportunità o meno delle dimissioni del sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi, dopo l’inchiesta de Il Fatto Quotidiano sui cachet d’oro. Una raffica di risposte imbarazzate, che fanno sorgere sospetti sulla reale capacità di molti parlamentari di prendere una posizione, in assenza di una opinione già delineata dai leader dei partiti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.

Fortunatamente, qualche pensiero (raro) a Montecitorio l’abbiamo trovato. “Non ho approfondito la vicenda, ho capito ieri che era successo qualcosa. Ho anche letto parte del vostro articolo online, però non sono in grado di dare un opinione. Se ha violato le norme sicuramente si deve dimettere” afferma il deputato di Fratelli d’Italia, Marco Osnato. “Non dipende da me”, dice Luciano Ciochetti, sempre di Fratelli d’Italia, “non conosco i fatti, conosco solo quello che ho letto sul vostro giornale. Se fossero vere secondo me si dovrebbe dimettere, però non so se sono vere”.

“Sono decisioni che prenderà il sottosegretario, non credo che ci sia necessità di dare una risposta in questo momento” afferma Fabio Pietrella, altro deputato del partito guidato da Giorgia Meloni. Pietrella cerca di congedarci, evita ogni minima prese di posizione e risponde: “La meloni sa bene cosa deve fare. La mia opinione? In un contesto come questo ognuno si assumerà le proprie responsabilità e riferirà in base a quelle che sono le proprie intenzioni”. “Se la vedrà il ministro” sorride il leghista Andrea Crippa, vicesegretario e deputato Lega. “Ho letto che fa le conferenze, se l’ha fatto è abbastanza inopportuno. Poi se è vietato a maggior ragione, però sono questioni del Ministero e il ministro deciderà cosa fare”. Per Maurizio Lupi “il sottosegretario ha detto che sta rispettando la legge. Ci sono delle leggi che vanno applicate ma sarà l’antitrust a decidere. Se Sgarbi ha applicato la legge – come dice lui – non si deve dimettere. Se invece non ha applicato la legge deve rinunciare a quell’incarico. Credo che la strada intrapresa dal ministro Sangiuliano di coinvolgere l’Antitrust sia la strada giusta ”.