Giustizia & Impunità

Ricucci di nuovo nei guai: “Truffa da 1,8 milioni con furto di password e firme false per evitare il fallimento della sua Magiste”

Stefano Ricucci, l’ex furbetto del quartierino delle scalate a Bnl, Antonveneta e Rcs, torna agli onori delle cronache. Per una truffa, stando alle accuse della procura di Roma. Insieme all’ex commercialista Luigi Gargiulo, come raccontato da Repubblica e Stampa, nel 2016 avrebbe rubato le password del computer di Marco Cioni, liquidatore della sua società Magiste, che in quel momento si trovava in ospedale. Avrebbero poi modificato la cifra che la società immobiliare, nell’ambito della procedura di concordato preventivo, doveva versare alla Trader srl, riducendola da 1,6 milioni e 600mila euro, e falsificato la firma sua e dell’amministratore unico.

Stesso copione quattro mesi dopo, nell’atto di cessione tra Magiste e Trader: in quel caso un credito da 220mila euro sarebbe stato “ritoccato” portandolo a 100mila. L’obiettivo era sempre lo stesso, per l’accusa: evitare il fallimento della società. Gargiulo e Ricucci, che è stato assolto per la scalata a Bnl mentre ha patteggiato per Antoneveneta e Rcs, sono ora a processo.