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Libano, la terra dei Fenici e dei cedri rigogliosi

Un fil rouge come porpora ci porta in Medio Oriente, sulle tracce del nostro passato. La storia mediterranea è racchiusa in un piccolo Paese che unisce culture e continenti, dove le antiche polis si rivelano città dell’incontro, con moderne architetture e suggestive arabian nights

La chiamavano la Svizzera del Medio Oriente” prima che l’economia arrancasse sotto il peso delle guerre civili, iniziate nel 1975 e terminate nel 1990. Oggi il Libano è tornato a splendere nonostante i contrasti interni che animano senza agitare le acque del confronto, d’altronde, la convivenza di genti e pensieri è nel DNA di questa piccola terra, crocevia sin dagli albori della storia dell’uomo. Qui le antiche civiltà costruirono imperi commerciali: dal popolo Cananeo di origine ebraica, ai Fenici, padroni dei mari e fondatori delle città-stato di Tiro, Sidone e Byblos. Seguirono gli Assiri, i Babilonesi e il prode Alessandro Magno che diffuse l’ellenizzazione. Il resto della storia antica la fecero i Romani che ampliarono il loro impero annettendo il Libano alla Provincia della Siria. Nei secoli a seguire si avvicendarono l’Islam e le Crociate per la vicinanza con la Galilea, trasformandolo nel punto di congiunzione tra il Cristianesimo e la religione mussulmana, tutt’oggi attualità. Seguì l’impero ottomano che consolidò il suo credo senza però smussare la multi etnicità culturale e religiosa che da sempre contraddistingue questa terra. I siti archeologici lo testimoniano, i contrasti e le calde dinamiche geopolitiche dell’oggi si stemperano all’ombra dei cedri, pianta simbolo dai tempi biblici la cui sagoma è impressa sulle bandiere.

Il Libano è un affascinante luogo di incontro tra Medio Oriente e Occidente, tra religioni, tradizione e modernità. Dalla polvere della storia emerge anche l’anima scintillante e cosmopolita di Beirut, capitale glamour che illumina la scena del Paese. Un tempo nota come la “Parigi d’Oriente” oggi è un’intrigante commistione di architettura moderna e fascino coloniale che la rendono una vera e propria perla affacciata sul Mediterraneo. Qui le tendenze non solo diventano trend da seguire ma calcano le passerelle di tutto il mondo, basti pensare all’haute couture di Elie Saab, stilista libanese che con le sue creazioni emana fascino e femminilità, sempre con quella nota fiabesca impreziosita da ricami fatti a mano, tessuti lussuosi e dettagli preziosi da mille e una notte. Una capitale di artisti che non conosce il sonno, chic ma easy quanto basta. Ed è così che da un ristorante gourmet ai piani alti dello skyline firmato Zaha Hadid e altri archistar, si fiutano le delizie culinarie di qualche ristorantino che spunta tra i vicoletti, con mezzeh da capogiro, il classico menu libanese che prevede una quarantina o più di piccole portate: immancabili falafel, hummus e melanzane farcite ed accuratamente avvolte in foglie di vite, il tutto accompagnato dalle baba-ganoush, salse libanesi dalla verve speziata. Delizie e piaceri da mangiare in un sol boccone, nulla che non possa essere smaltito con una corsetta, o una passeggiata, lungo la splendida Corniche, il lungomare cittadino place to be di runners e salutisti che bruciano calorie godendosi il blu. Un via vai di sportivi che si concedono una pausa solo per ammirare il tramonto infuocato che delinea le sagome dei faraglioni di Raouché, simboli di Beirut e di questo bellissimo scorcio sul Mediterraneo.

Storia e natura all’ombra dei cedri

8 giorni, 7 notti e 895 km da percorrere bastano per un viaggio nel tempo indimenticabile. Con la proposta History “Seduzione libanese” di Made by Turisanda, accompagnati da una guida parlante italiano, vivrete un’avventura che attraversa i secoli e le culture, ma anche la natura sorprendente di questo Paese. Si parte dalle verdi montagne del Chouf, dove si estende la riserva naturale più grande della nazione a soli 40 km da Beirut. Qui svettano i maestosi e bellissimi Cedri del Libano, foreste reduci dal disboscamento selvaggio che ha colpito molte aree dello stato. In questo itinerario immersivo visiterete anche Deir El Qamar, “Il Monastero della Luna”, un pittoresco villaggio patrimonio UNESCO che fu scelto da Fakhr al-Dīn II come capitale del Libano nel XVII secolo. Tappa successiva è il palazzo di Beiteddine, un gioiello dell’architettura libanese d’inizio Ottocento che custodisce tutto l’antico fascino. Un intreccio di storia e natura sono l’incipit perfetto per un viaggio entusiasmante, dove tutto è da svelare e nulla è come sembra, ve ne renderete conto a Beirut, la capitale dai mille contrasti, dalle atmosfere arabeggianti e dalla verve occidentale very cool, soprattutto durante la notte.

Il giorno seguente il tour vi porterà nuovamente nella magnifica natura libanese, ma questa volta ipogea, all’interno delle suggestive Grotte di Jeita, considerate le più grandi collezioni di stalattiti, stalagmiti e colonne calcaree del mondo. Se servirono le ere per la formazione di questa incredibile cattedrale di roccia, ci vorrebbero millenni per raccontare tutta la storia di Byblos, antica città cananea situata sulla costa del Libano, custode di preziose testimonianze fenicie ma anche di inestimabili tracce del periodo calcolitico, che risale al V millennio a.C. Oggi chiamata Jbeil, vanta una storia che si perde nella memoria, non è un caso se viene considerata uno dei primi centri dell’umanità, un patrimonio UNESCO da non perdere.

L’itinerario “Seduzione libanese” vi porterà alla scoperta di altri gioielli simbolo della storia, le mitiche Tiro e Sidone, le importanti città-stato fenicie, in competizione da tempi immemori. Qui viaggerete nel passato nei loro siti archeologici ma anche nella quotidianità dei chiassosi souk, gli antichi mercati locali, magari attratti dai tessuti rosso porpora e inebriati dal profumo degli sfouf, dolcetti alla curcuma e pinoli. Il tour ferma in un’altra perla dell’antichità libanese, il tempio di Eshmun, la divinità fenicia della guarigione, tutt’oggi un luogo rigenerante e suggestivo, complice lo scorrere lento del fiume Awali a poca distanza. Se pensate al Libano come territorio inospitale ed arso dal sole dovrete ricredervi, collezionerete tantissimi scorci sul verde e attraverserete valli fertili come quella di Bekaa situata nel cuore del Paese, una delle regioni vinicole più antiche del mondo puntellata da cantine in cui concedersi qualche bicchiere di ottimo vino locale, una tradizione nata con i Fenici.

Lasciatevi inebriare nuovamente dal fascino della storia a Baalbek, considerata il sito culturale più importante del Paese nonché Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO. Questa antica città fenicia venne consacrata a Baal, Dio del Sole, e ribattezzata Heliopolis da Alessandro Magno. I Romani la dedicarono a Giove e uno dei tre magnifici templi che tutt’oggi si ergono perfettamente intatti è proprio un omaggio al re degli dei. Gli altri due edifici sacri sono un tributo al culto di Venere e Bacco, una straordinaria testimonianza dell’impero e dei suoi fasti. Immancabile un’esplorazione nelle vicine cave di Ksara, attribuibili sempre al periodo romano, per poi ammirare la grandezza di Anjar, l’unico sito della dinastia dei califfi Omayyadi fondato all’inizio dell’VIII secolo. Qui svettano ancora le rovine dell’elegante Palazzo Imperiale in un gioco di archi che sembra sfidare la gravità, guardandolo vi sembrerà familiare: il sito rappresenta una delle immagini “cartolina” del Libano e dei suoi tesori archeologici.

Dai silenzi della storia vi immergerete nel caos allegro di Tripoli, la seconda città del Paese. Per un aperitivo, la zona del porto chiamata Al Mina è perfetta, mentre nella città vecchia potrete concedervi un tipico caffè turco in qualche localino che sbuca tra gli edifici di epoca Mamelucca. A dominare le due facce del centro il castello crociato risalente al 1308. Più piccola e compatta Batroun, cittadina costiera di origine fenicia famosa per le cantine vinicole e le limonate fresche. Tradizioni insolite, storia e cultura, ma anche natura che diventa simbolo e identità, come la Valle dei Cedri Biblici, un polmone verde a 2.000 metri di altezza ammantata da questi bellissimi alberi generosi d’ombra, citati anche nell’Antico Testamento. Così la Valle di Qadisha, la “Valle Sacra” patrimonio UNESCO, puntellata da antichi monasteri e intrecciata da sentieri per praticare trekking che si snodano tra paesaggi idilliaci. Qui si stabilirono le prime comunità Maronite, un luogo dell’eden dove sgorgano sorgenti, zampillano torrenti e rimbombano fragorose cascate, perfetto per rigenerare lo spirito e il corpo.