Politica

La grande delusione di fronte a una leader decisionista, ma solo nei tagli ai sussidi statali

“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una mamma… ecc.”. Se le ricordano tutti quelle fortunate esortazioni che, insieme alle altre promesse elettorali, hanno consentito a Meloni di superare il settimo grado superiore della scalata alla poltronissima di Palazzo Chigi e… subito dopo la vittoria eclatante, tutti l’hanno sentita anche esclamare trionfante che: “è finita la pacchia!”, pensando forse che fosse un monito rivolto agli indomiti naviganti che, in ogni stagione, superando freddo, caldo e paura, raggiungono in gran numero i nostri lidi; o forse anche a quei furbacchioni che incassavano il Reddito di Cittadinanza senza averne diritto. In ogni caso era comunque un evidente “cambio di passo” mediante il quale i “Fratelli d’Italia”, come avevano promesso prima del voto, miravano a varare le nuove strategie politico-economiche, sostenute ora, per la prima volta, da una donna! Che però possiede una grande grinta e determinazione politica, capace quindi di raggiungere subito quegli ambiti traguardi che tutti attendevano ormai da lungo tempo.

Tra questi ci sono sicuramente quelli che, abbandonando “sinistra e centro” politico, le avevano dato fiducia. Già all’inizio di questa primavera attendevano ansiosi di vedere finalmente fatti concreti al posto delle eterne promesse mai interamente mantenute dai variegati colori dei nostri politici, ormai senza ideali.

Grande è perciò ora la delusione di molti elettori (ma per molti addirittura “sgomento”!) quando aprendo gli occhi si sono ritrovati invece una leader decisionista, sì, ma solo nei tagli ai sussidi statali incluso il più importante di tutti, quel Reddito di Cittadinanza senza il quale intere famiglie rischiano di piombare nella totale angoscia. Non sono anche questi “Fratelli d’Italia”? O lo sono solo i camerati del partito? Veramente orrenda la scelta dei tempi e del modo in cui questa decisione è stata attuata. Ma come si fa, mi chiedo io, a pensare di fare una cosa simile a qualcuno che è solo vittima dei tempi e magari di alcune sfortunate circostanze? Certo che ci sono i furbi, bisogna trovarli e privarli di ciò che non è loro diritto avere.

Ma perché, non ci sono forse anche nel Parlamento i furbi che si fanno eleggere al solo scopo di farsi i c*** (cavoli) propri? Perché Meloni non comincia proprio da quelli a far pulizia? Quello sì che sono pesante zavorra per le nostre finanze e una vergogna per la nostra democrazia.

Ma anche con i migranti. Sappiamo bene che non sono tutti “rifugiandi” che fuggono da guerre o da miseria assoluta quelli che arrivano coi barconi. Eppure la nostra premier da mesi visita tutti i paesi del nord Africa per fare accordi con tutti (intanto a spese nostre, poi si vedrà) allo scopo di calmierare un po’ la situazione. Le cifre però al momento dicono il contrario. Infatti è bastato dirle, queste cose, che gli sbarchi da noi si sono subito triplicati, invece di dimezzarsi, ma forse è solo colpa dell’estate calda.

Un noto politico, due giorni fa in tv, ci ha spiegato (storia già vecchia) che per aiutare i sindaci che non hanno più posti per l’accoglienza ci sono, sparse su tutto il suolo italiano, centinaia di caserme facilmente riadattabili e convertibili a questo scopo. Interessante! Meglio aspettare però, perché se va avanti con questa inflazione, inseguita da Lagarde che la combatte alzando i tassi, entro l’estate del prossimo anno si dovrà decidere chi mettere in quelle caserme: i fratelli africani o i fratelli italiani “sfrattati” dalle loro case perché privi di reddito?

La mia impressione però sul rapido evolversi di tutta la crisi in atto, oltre alla forte delusione sui risultati fin qui prodotti dal governo Meloni, mi segnala che la disponibilità del popolo verso la spontanea accoglienza dei migranti è stabile solo al livello della “nomenclatura” e dell’ “intellighenzia” popolare, mentre è già fortemente in calo al livello della popolazione poco istruita e/o poco abbiente. Il che si spiega facilmente guardando gli indicatori della “scala sociale” in Italia, che sale, nel tempo, abbastanza velocemente per i migranti che vengono accolti, ma è terribilmente in discesa per moltissimi italiani che cadono sempre più in basso, travolti da fattori di cui non hanno alcuna colpa diretta.