Cronaca

Pordenone, l’ex militare asserragliato in casa consegna le armi dopo 48 ore di negoziati

Si è “arreso” dopo una lunga trattativa Luca Orlandi, l’ingegnere friulano ed ex militare di 55 anni che da oltre cinquanta ore era si era barricato nella propria abitazione di Cordovado, in provincia di Pordenone, rifiutandosi di consegnare ai carabinieri alcuni fucili detenuti a uso sportivo dopo il mancato rinnovo del porto, e minacciando di uccidersi. Intorno alle 11:30 Orlandi ha ceduto armi e munizioni: “C’è grande soddisfazione per questo epilogo”, ha detto all’Ansa il comandante provinciale Roberto Spinola. L’uomo non sarà arrestato, non avendo commesso alcun reato che lo preveda: per eventuali condotte penalmente rilevanti che dovessero essere ravvisate potrà al massimo essere denunciato in stato di libertà.

Il piccolo paese, meno di tremila abitanti, è rimasto isolato per 48 ore: 13 persone che abitavano nello stesso edificio dell’uomo hanno dovuto trascorrere due notti fuori casa, ospiti di parenti o amici oppure in strutture messe a disposizione dal Comune. Le negoziazioni erano riprese venerdì mattina con un dialogo telefonico, mentre il reparto speciale dei Carabinieri restava pronto all’irruzione se il 55enne non si fosse consegnato. Le forniture di luce, gas e acqua erano state interrotte in tutto l’isolato per motivi di sicurezza e il transito era stato interdetto a macchine e pedoni.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Orlandi ha iniziato la protesta dopo aver saputo che era stato emesso a suo carico dalla Prefettura un provvedimento di divieto di detenzione armi, in quanto la Questura non gli aveva rinnovato il porto del fucile per mancanza dei requisiti psicofisici. Dopo ore di trattative da parte di mediatori e psicologi, sul posto erano arrivati da Livorno gli uomini del gruppo d’intervento speciale, addestrati alle operazioni antiterrorismo e antisequestro, esperti in irruzioni “chirurgiche” in centri abitati, dove la priorità è quella di non mettere a repentaglio le vite delle persone. Il colonnello Spinola, comandante provinciale dei carabinieri di Pordenone, dirigeva sotto il coordinamento della Prefettura e dalla Procura.