Salute

Il rischio di sindrome metabolica è più alto fino al 34% nei bambini che guardano troppa televisione

Guardare troppa televisione durante l’infanzia e l’adolescenza favorisce l’insorgere della sindrome metabolica in età adulta. A scoprirlo è stato uno studio condotto dall’Università di Otago, in Nuova Zelanda, pubblicato sulla rivista Pediatrics. La ricerca ha rafforzato le precedenti opinioni che sostenevano che guardare troppa TV da bambini può essere all’origine di una cattiva salute in età adulta. Lo studio, guidato Bob Hancox, professore al Dipartimento di Medicina Preventiva e Sociale dell’Università di Otago, ha rilevato che i bambini che facevano un uso maggiore della televisione avevano maggiori probabilità di sviluppare la sindrome metabolica da adulti. La sindrome metabolica è un insieme di condizioni che comprendono l’ipertensione, alti livelli di glicemia, l’eccesso di grasso corporeo e livelli anomali di colesterolo, che comportano un aumento del rischio di malattie cardiache, diabete e ictus.

Utilizzando i dati di 879 partecipanti, sul territorio di Dunedin, in Nuova Zelanda, i ricercatori hanno scoperto che coloro che guardavano più televisione, tra i 5 e i 15 anni, avevano maggiori probabilità di sviluppare queste condizioni all’età di 45 anni. I tempi di visione della televisione sono stati valutati rispettivamente all’età di 5, 7, 9, 11, 13 e 15 anni. In media, i bambini guardavano la TV poco più di due ore per giorno feriale. “I soggetti che fruivano di più della televisione avevano un rischio maggiore di sviluppare la sindrome metabolica in età adulta”, ha affermato Hancox. “A un maggior numero di ore di televisione nel periodo dell’infanzia era, inoltre, associato un rischio più elevato di sovrappeso e obesità e una peggiore forma fisica”, ha continuato Hancox. I ragazzi, secondo le stime, guardavano la televisione un po’ più delle ragazze e la sindrome metabolica era più comune negli uomini che nelle donne, con un’incidenza rispettivamente del 34% e del 20%. Il legame tra il tempo trascorso con la televisione nell’infanzia e la sindrome metabolica nell’età adulta è stato riscontrato in entrambi i sessi e potrebbe essere addirittura più forte nelle donne. Non è stato dimostrato che guardare meno televisione da adulti riduca il legame tra la visione della televisione da bambini e lo stato di salute in età matura. Come in tutti gli studi osservazionali, i ricercatori non hanno potuto dimostrare che l’associazione tra la visione della televisione in giovane età provochi direttamente la sindrome metabolica dell’adulto, ma sussistono diversi dati plausibili a sostegno della tesi per cui un’eccessiva visione della televisione possa portare a un peggioramento della salute a lungo termine.

“Guardare la televisione comporta un basso dispendio energetico e potrebbe sostituire l’attività fisica e ridurre la qualità del sonno”, ha spiegato Hancox. “Il tempo trascorso davanti alla TV può anche favorire un consumo calorico elevato, con un maggiore numero di bevande zuccherate e di prodotti ad alto contenuto di grassi e un minor numero di frutta e verdura; queste abitudini possono persistere anche in età adulta”, ha precisato Hancox. Negli ultimi anni, l’avvento delle nuove tecnologie e la loro maggiore accessibilità, ha portato a un notevole aumento del tempo che i piccoli trascorrono davanti allo schermo. “I bambini di oggi hanno molto più accesso all’intrattenimento basato sullo schermo e sono molto più sedentari; è probabile che questo possa comportare effetti ancora più dannosi per la salute in età adulta”, ha dichiarato Hancox. “Questi risultati – ha concluso Hancox – confermano e sostengono la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel limitare il tempo che bambini e adolescenti passano difronte allo schermo”.