Televisione

Pier Silvio Berlusconi “‘ci ha fatto fuori’ tutti: non c’è più spazio per influencer e personaggi trash”: le parole di Guendalina Tavassi (e il ‘decisionismo’ dell’ad Mediaset)

Un apprezzabile slancio di sincerità dell'ex gieffina. La stessa sincerità con cui un altro reduce da reality, Salvo Veneziano, ha tradotto molti dei messaggi postati sui social nelle ultime settimane: “Ci sono presunti vip che dicono 'quest'anno non farò questo programma, perché ho altri progetti'. Beh, non è vero un cazzo. Quest'anno non sarete a Mediaset perché Pier Silvio Berlusconi vi ha mandato tutti a casa”. D'altra parte l'ad sta provando a cambiare pelle non solo al GF ma anche all'intero Biscione

Niente Grande Fratello, ci ha fatto fuori tutte”. La sintesi quasi brutale, ma molto vicina alla realtà, è di Guendalina Tavassi, ex concorrente del reality di Canale 5 diventata poi opinionista tv e influencer da oltre 1,3 milioni di follower. Ed è rispondendo ad una serie di domande via social ha spiegato perché è praticamente impossibile il suo ritorno nella Casa di Cinecittà: la nuova “crociata” anti-trash voluta – o meglio – imposta da Pier Silvio Berlusconi non lascia infatti spazio alle star dei social e ai famosi in quanto famosi, disposti a tutto per una manciata di mesi di visibilità.

GUENDALINA TAVASSI, IL GRANDE FRATELLO E LINEA ANTI TRASH

“Non me lo chiedete ogni anno. Non farò il Gf”, ha scritto Guendalina Tavassi rispondendo ad un suo follower che gli chiedeva se ci fosse una remota possibilità sul suo ritorno al Grande Fratello. Il reality riparte a settembre, pare già da lunedì 11, ma sarà profondamente rinnovato nella forma e dunque anche nella sostanza. “Se prima c’era una piccola possibilità, ora ha fatto fuori tutte”, ha proseguito la Tavassi riferendosi evidentemente a Pier Silvio Berlusconi e al drastico cambio di rotta imposto al programma. “A me non importa, sinceramente ho il mio lavoro, mi diverto con IG, se in tv arrivano cose che mi piacciono le faccio, altrimenti no. Non sono malata della tv, del GF sì. È l’unico reality che rifarei, ma non credo che ci sia più spazio per influencer e personaggi trash. Definiamoci trash, ma che cavolo ce frega, è bello il trash”, ha concluso la Tavassi, con un apprezzabile slancio di sincerità. La stessa sincerità con cui un altro reduce da reality, Salvo Veneziano, ha tradotto molti dei messaggi postati sui social nelle ultime settimane: “Ci sono presunti vip che dicono ‘quest’anno non farò questo programma, perché ho altri progetti’. Beh, non è vero un cazzo. Quest’anno non sarete a Mediaset perché Pier Silvio Berlusconi vi ha mandato tutti a casa”. Severo, ma giusto.

PERCHÉ NON STUPISCE IL DECISIONISMO DI PIER SILVIO BERLUSCONI

Ed è attorno al cambio di rotta voluto da Pier Silvio Berlusconi che si discute da settimane sui social, complici le decisioni imposte dall’Ad di Mediaset e le sue parole durante la presentazione dei palinsesti della prossima stagione. Ma va detto le radici di questa nuova linea editoriale sono profonde e, rivista oggi, la scelta di cancellare la replica del Gf Vip da La5 lo scorso marzo – una notizia svelata proprio da Fq Magazine – era solo la punta dell’iceberg. “Troppe parolacce, un eccesso di volgarità e i toni accesi delle discussioni”, scrivemmo, rivelando che da diverse settimane l’amministratore delegato del Biscione mandava “una serie di richiami alla produzione per correggere il rito”. È in quel momento che è venuto fuori il “decisionismo” di Pier Silvio Berlusconi, cui in pochi – almeno pubblicamente – erano abituati. Un “decisionismo” che innesca critiche social davvero poco comprensibili.

E non solo perché è il capo dell’azienda e dunque decide ciò che reputa giusto o non giusto mandare in onda. Ma perché il quadro va visto nel suo complesso: l’Ad di Mediaset non solo ha preteso una nuova linea editoriale al suo reality di punta – basta eccessi, stop a concorrenti che sguazzano tra OnlyFans e adv coi bibitoni proteici, una sola opinionista dal profilo alto, Cesara Buonamici, una durata accorciata – ma sta progressivamente provando a cambiare pelle a Mediaset. Questo “decisionismo” è spiazzante? Sì, ma solo per chi pensa di spiegare dal divano di casa propria al capo di un’azienda come si amministra quell’azienda. Forse, in definitiva, Pier Silvio Berlusconi è semplicemente molto più simile a Silvio di quanto tutti immaginassero: entra a gamba nelle decisioni proprio come faceva il padre, uno che era abituato a dire la sua su tutto (mitologica la frase di Biagi: “Se avesse una puntina di seno, farebbe anche l’annunciatrice”), attento ai dettagli fino al punto di chiamare il produttore per far spostare dalla prima alla seconda fila una comparsa poco telegenica.