Più le temperature salgono, più l'ansia per non essere pronti per la prova costume aumenta: lo conferma un'indagine condotta su 804 iscritti dalla piattaforma MioDottore Italia
Da sempre i canoni estetici hanno influenzano la società ma l’avvento dei social ha amplificato tutto, facendo dell’ideale di bellezza una vera ossessione. Tanto da far nascere, come la chiamano gli inglesi, la bikini blues. Cosa sarebbe? La classica ansia da prova costume che in estate mette in crisi, solo in Italia, il 45% delle persone, percentuale che sale al 60% se si prendono a campione solo donne. A rendere noto i dati un’indagine condotta sugli 804 iscritti della piattaforma online MioDottore.
Cosa c’è alla base del disagio? In vetta troviamo per il 45% degli intervistati il mancato raggiungimento della forma fisica, seguito dalla costante insicurezza riguardo il proprio corpo, per il 23%. E, come già si poteva immaginare, il confronto con gli altri, soprattutto con i personaggi pubblici, non aiuta: un intervistato su quattro ha ammesso di paragonare il proprio aspetto esteriore “con gli standard estetici predominanti nella società”, mentre solo poco meno di uno su cinque “con quello dei vicini d’ombrellone”.
Le parti del corpo a destare più preoccupazione? Sicuramente la “pancetta”, ma non solo. Facendo una distinzione di genere, per le donne il cruccio fisso – 45% contro il solo 10% degli uomini – sono le gambe ‘grosse’. Ed ecco il motivo per il quale una su quattro ha dichiarato di non andare mai in spiaggia “senza un pareo o una camicia leggera con cui coprirsi”. Siccome tutto, ormai, gira attorno al mostrarsi sui social, non potevano mancare le domande sul rapporto costume – foto. E qui le risposte dovrebbero far riflettere (e anche un po’ preoccupare): il 29% ha dichiarato di detestare le foto in costume, il 49% che mai si sognerebbe di postare una sua immagine in costume sui social e il restante 12% ha ammesso di pubblicarle solo dopo accurate modifiche.
“Quando ci si deve svestire, molte volte si presenta un conflitto tra potenzialità e idoneità, tra desiderio di piacere e paura di essere rifiutati”, ha commentato la psicologa Marilena Nacci. “In un’epoca in cui sempre più spesso i corpi vengono valutati in base a definiti indicatori di performance e a stringenti canoni estetici, indossare un costume da bagno può diventare un banco di prova per l’identità e il valore personale“.
I consigli dell’esperta per vivere un’estate con meno preoccupazioni?
Accettare le emozioni vissute: L’ansia sopraggiunge quando un’emozione disturbante non viene ascoltata, accolta. Quindi individuare il “perché” è fondamentale per rivivere le esperienze ‘traumatiche’ del passato, affrontarle e rielaborarle con maggiore consapevolezza.
Cambiare il dialogo interiore: Molto spesso la paura di non essere “abbastanza” poggia su di un dialogo interiore giudicante, critico e accusatorio. Inventare un nuovo linguaggio basato sull’amore e l’accettazione può sollevare l’autostima e la fiducia in sé.
Inspirare, espirare: Quando si innesca la spirale dell’autocritica, la si può bloccare utilizzando il respiro. Infatti, la concentrazione sulla respirazione permette di dirigere il pensiero su qualcosa di materiale e di concreto, interrompendo così il flusso di pensieri negativi.