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Giancarlo Magalli all’attacco contro Barbara D’Urso: “Non mi è mai piaciuta, un monumento al trash. E poi mi ha tolto il saluto”

"Per sembrare amica del pubblico, con il cuore, esagerava ogni cosa. A me non è mai piaciuta", ha dichiarato Giancarlo Magalli in un'intervista a "Il Messaggero"

La non riconferma di Barbara D’Urso da “Pomeriggio 5” e l’uscita di fatto da Mediaset, con scadenza contrattuale il 31 dicembre 2023, continua a suscitare reazioni, spesso critiche verso la tv realizzata dalla conduttrice napoletana. “Quello che faceva lei era il monumento al trash. Un modo di fare tv non dico brutto o sbagliato, ma estremamente ruffiano, con una grande dose di insincerità. Per sembrare amica del pubblico, con il cuore, esagerava ogni cosa. A me non è mai piaciuta”, ha dichiarato Giancarlo Magalli in un’intervista a “Il Messaggero”.

Il conduttore ha poi svelato la fine dei loro rapporti: “E poi mi ha tolto il saluto perché nel 2003 non la invitai nella giuria del programma La grande occasione, dedicato agli imprenditori. Che c’entrava?”, ha aggiunto l’ex padrone di casa de “I Fatti Vostri“. Magalli ha compiuto lo scorso 5 luglio 76 anni e tra qualche settimana tornerà a Spoleto per indossare nuovamente la tonaca del vescovo in “Don Matteo 14” con Raoul Bova. Il conduttore era tornato in tv dopo mesi di assenza a gennaio 2023, a “Verissimo” aveva raccontato la sua lotta contro il linfoma, da cui è guarito, dopo aver perso ventiquattro kg.

Nei palinsesti appena presentati da Rai e Mediaset il suo nome non figura: “C’è anche da dire che non voglio far carriera. Un impegno di due ore, tutti i giorni, per nove mesi, non lo reggerei più. Per questo due anni fa ho lasciato I fatti vostri. Infatti faccio l’opinionista, l’ospite, mi diverto su Tv8 con la Gialappa’s… Loro, se mi vogliono, andrò a trovarli più spesso”. I progetti nel cassetto ci sono: “Mi avevano promesso una telefonata sia Angelo Mellone, che adesso guida il Day Time, sia il direttore generale Giampaolo Rossi, ma finora non li ho sentiti. Non è un problema: lavoro con la Rai dal 1964, senza mai una raccomandazione, e ho avuto buoni rapporti con tutti i manager, da Milano a Fuscagni, da Giordani a Voglino e via elencando. Tutti tranne Del Noce e Saccà, ovviamente”, ha concluso Magalli.