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Premio Strega 2023, la gaffe del ministro Sangiuliano (che ha votato come giurato): “Proverò a leggere questi libri”. Geppi Cucciari lapidaria: “Ah, non li ha letti?”

Il video del botta e risposta con la conduttrice è diventato subito virale sui social, dove si sono scatenate le critiche

“Ho ascoltato le storie che sono espresse in questi libri finalisti e sono tutte storie che prendono e fanno riflettere. Ecco, proverò a leggerli“. Così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano durante la cerimonia di assegnazione del Premio Strega 2023, il più importante riconoscimento letterario italiano. L’ex direttore del Tg2 era uno dei giurati chiamati ad eleggere il vincitore tra i dodici finalisti (la vittoria è andata a “Come d’aria” della scrittrice defunta Ada D’Adamo, ndr) e la sua uscita ha spiazzato tutti. In primis Geppi Cucciari, conduttrice della serata: “Ah, non… non li ha letti?“, gli ha chiesto. E il ministro: “Sì, li ho letti perché ho votato però voglio, come dire, approfondire questi volumi”. Al che Cucciari ha chiuso la questione con la sua proverbiale ironia: “Cioè oltre la copertina… Dentro. Un bell’applauso al nostro ministro”.

Una gaffe in piena regola quella di Sangiuliano, che non è passata certo inosservata visto che la serata era trasmessa in diretta su Rai 3. E così il video del botta e risposta con Geppi Cucciari è diventato subito virale sui social, dove si sono scatenate le critiche. In molti, infatti, hanno sottolineato la gravità della cosa: “Quindi cosa ha votato, i disegni delle copertine? Ha idea quanto costi concorrere a un Premio Strega per, poi, ritrovarsi un giurato a questi livelli?”, ha scritto un utente su Twitter. “In realtà dice che “proverà” a leggerli. Non c’è manco la certezza che lo farà”, gli ha fatto eco un altro. E ancora: “Beh mi pare giusto, così non si fa influenzare….”, “Perché perdere tempo a leggerli tutti, basta leggere il vincitore”, “Tipo: “Hai letto il libro? No, aspetto che facciano il film””, “Ha dichiarato di leggere almeno un libro al mese, dunque dovremo attendere un po’….”.