Cronaca

Treni a idrogeno a Brescia: trovo che la sostenibilità a tutti i costi stia superando la logica

Verrebbe da dire: allarme gretini. Ovvero: quando le presunte ragioni green della sostenibilità superano la logica.

Ma andiamo per ordine e iniziamo con una domanda: cosa pensereste se vi dicessero che regione Lombardia ha deciso di investire 303 milioni di euro sulla linea ferroviaria descritta come “linea isolata che collega la città di Brescia al Lago d’Iseo e alla Valle Camonica. È di proprietà della Regione Lombardia, a scartamento ordinario e priva di elettrificazione”. Il massiccio investimento potrebbe dunque sembrare una bella notizia, giusto? Ma siccome dio e il diavolo stanno nei dettagli: i 303 milioni di euro sono il costo dell’operazione per i treni a idrogeno di cui 165 milioni per acquisto dei treni, oltre 80 per adeguamento infrastrutture (ovvero allungamento banchine) e 58 per gli impianti di produzione e stoccaggio (sulla carta sarebbero tre, fattibili 1 e soprattutto non di idrogeno verde).

Bene: una piccola linea ferrovia lungo la quale oggi viaggia (quando non ci sono frane o allagamenti) 1 treno ogni 60 minuti, carente di sottopassi, che attraversa antiche gallerie tali per cui anche l’elettrificazione è impossibile ma per i vertici del Pirellone è destinata a diventare – entro il 2025/2026 – la nuova innovativa linea ferroviaria a idrogeno.

Un dettaglio in più spiegato da Thomas Bendinelli dalle pagine bresciane de Il Corriere della sera riguarda peraltro anche le risorse in più – 9 milioni di euro – che Trenord destinerà al nuovo progetto; questione divenuta denuncia pubblica per il consigliere regionale Pd, già sindaco di Brescia, Emilio del Bono e l’ex presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli. La sintesi: soldi, tanti in più per futuri treni a idrogeno e un “buco” di 70 milioni per garantire il trasporto pubblico locale agli stessi standard odierni.

Riassumendo: la smania di ecosostenibilità pare abbia annebbiato la vista dei vertici di Regione Lombardia che ha trionfalmente annunciato la nuova rivoluzione di viabilità in salsa padana. Ma tornando ai famosi dettagli, la ciliegina sulla torta sono quelle poche righe messe nero su bianco nel Delibera di Giunta regionale numero 7328 del 14 novembre 2022 in cui si legge: “La scelta se procedere, a che per fasi, all’implementazione degli ulteriori servizi descritti di intensificazione del servizio (…). Viene rimandata alla conclusione degli approfondimenti tecnici in corso e alla verifica dei dati di frequentazione della linea successivamente ai primi servizi operati con treni a idrogeno”. Ovvero: prima investo oltre 300 milioni di euro e poi verifico se il servizio funziona.

Se non è questo un allarme gretini!

e.reguitti@ilfattoquotidiano.it