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Italia unico Paese Ue contrario al pacchetto pesca che punta a limitare quella a strascico. “Difendiamo gli interessi del comparto”

L’Italia è l’unico Paese Ue ad aver votato contro le conclusioni della presidenza del Consiglio agricoltura sul pacchetto pesca, per un futuro sostenibile, resiliente e competitivo per il settore. “Sono 26 i Paesi che appoggiano la proposta – ha detto il presidente di turno del Consiglio, il ministro svedese Peter Kullgreen -, quindi lasciatemi riassumere così: il Consiglio ha adottato le conclusioni con il sostegno di tutti gli Stati membri eccetto l’Italia”. Il governo ha deciso dunque di cedere alle pressioni dei pescatori che anche nei giorni scorsi hanno protestato lamentando come il previsto graduale stop alla pesca a strascico – che raschiando i fondali distrugge preziosi habitat naturali e aumenta i rischi per le specie in via di estinzione – danneggi il settore. Il vicepremier Matteo Salvini la scorsa settimana ha rivendicato che “la Lega è orgogliosamente al fianco dei lavoratori contro i nuovi divieti immaginati da Bruxelles. Dalle tasse sulle case ai motori elettrici che fanno ricca la Cina fino alle regole anti-pesca che favoriscono i Paesi extra-Ue: l’Europa è sbilanciata a sinistra e mette a rischio famiglie e imprese italiane”.

“La contrarietà dell’Italia al Piano d’Azione Ue sulla pesca nasce dalla consapevolezza che abbiamo il dovere di tutelare un settore strategico per la nostra Nazione”, ha commentato lunedì il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Gli interessi del comparto vanno difesi, anche alla luce della posizione unanime della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, che nei giorni scorsi aveva espresso il suo no alla proposta della Commissione europea sulla pesca”. L’Italia “chiede che vengano valutate, tra le altre, le ripercussioni socio-economiche ed occupazionali delle misure, che sia verificata l’introduzione di misure di contrasto della pesca; che venga incentivato l’utilizzo di motori termici con emissioni ridotte e che siano verificate le aree precluse alla pesca a strascico”.

Il no è stato annunciato dal sottosegretario Luigi D’Eramo tenendo conto appunto della “posizione unanime della commissione XIII Agricoltura della Camera dei deputati che in data 20 giugno di questo mese ha votato un documento avente ad oggetto il piano d’azione dell’Ue sulla pesca sostenibile e resiliente”. Documento da cui emerge “una valutazione negativa sulla proposta della Commissione europea, ritenendo necessario che venga elaborata una valutazione di impatto, per evidenziare e valutare le ripercussioni socio-economiche ed occupazionali delle misure prospettate, che sia verificata l’introduzione di misure di contrasto della pesca illegale e non regolamentata che potrebbe arrecare danni ambientali maggiori delle attività che si vogliono limitare”. E “che siano verificate le aree precluse alla pesca a strascico o se le misure proposte vadano a limitare le zone accessibili con tale tecnica, e venga valutata in quale misura la futura estensione delle aree marine oggetto di tutela, prevista dalla Strategia sulla biodiversità per il 2030, diminuisca le aree disponibili per la pesca a strascico”.

Nel documento italiano si chiede anche “che si preveda di incentivare l’utilizzo di motori termici con emissioni ridotte e più performanti, evitando al contempo di aumentare la tassazione sui combustibili fossili, anche tenendo conto del contesto economico derivante dall’aggressione della Russia all’Ucraina”.